Era nell’aria e adesso è ufficiale: Andy Murray dice definitivamente addio al tennis. O, almeno, a quello giocato. Le Olimpiadi di Parigi, infatti, saranno l’ultimo atto di una carriera vissuta da protagonista nell’epoca dei cosiddetti Fab Four.
A darne conferma è stato lo stesso atleta britannico, che lo ha annunciato su X: “Sono arrivato a Parigi per l’ultimo torneo di tennis della mia carriera. Quando ho potuto competere per la Gran Bretagna sono state di gran lunga le settimane più memorabili della mia carriera e sarò estremamente orgoglioso di poterlo fare un’ultima volta“. Queste le parole del caro vecchio Andy, che sull’argomento “ritiro” negli ultimi tempi era sempre apparso piuttosto vago. Sino ad oggi, naturalmente.
Murray, 37 anni, negli ultimi anni aveva dovuto sacrificare la sua carriera sull’altare degli infortuni, a tal punto che già nel 2019, dopo due anni in cui quasi non aveva giocato per un problema all’anca, aveva annunciato un suo eventuale ritiro.
Va da sè, naturalmente, che prima dei suddetti infortuni e degli acciacchi fisici, Murray era sato uno dei migliori tennisti al mondo, il quarto violino di un poker d’assi. Negli ultimi vent’anni, infatti, è stato l’unico in grado di competere alla pari con i tre tennisti più vincenti della Storia (Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic).
Tra i suoi trionfi più memorabili, vanno annoverate – senza ombra di dubbio – la vittoria dello US Open nel 2012 e le due vittorie a Wimbledon nel 2013 e nel 2016, ma anche i due ori olimpici consecutivi, quello del 2012 (sempre sul campo di Wimbledon) e quello di Rio de Janeiro del 2016. Oggi le ambizioni non sono più quelle di otto anni fa, ma passione e amore per il tennis resteranno per sempre intatti.