“L’impostazione della legge regionale pugliese che impone la comunicazione obbligatoria dell’esecuzione o rifiuto del vaccino contro il papilloma virus umano (HPV), per l’iscrizione ai percorsi di istruzione scolastici e universitari previsti nella fascia di età 11-25 anni, solleva diverse criticità. L’impugnazione da parte del Governo Meloni, annunciata dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, diviene dunque un atto necessario per permettere di affrontare la questione nella dovuta considerazione”. Lo dichiara la senatrice pugliese Maria Nocco, esponente di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio in Senato.
“Lo stesso Garante per la privacy ha ricordato che il Regolamento europeo sancisce un generale divieto di trattamento dei dati sulla salute, a meno che non ricorrano specifiche esenzioni, precisando – prosegue Nocco – che la certificazione che attesta l’avvenuta vaccinazione può essere richiesta dal personale scolastico esclusivamente nei casi di vaccinazioni obbligatorie”.
Al Pd che protesta replica FdI. “L’impugnazione da parte del Governo della legge regionale pugliese non rappresenta affatto un paradosso, come il consigliere Amati strumentalmente paventa”, commenta il deputato di Fratelli d’Italia Giandonato La Salandra.
“Sulla materia è già intervenuto il garante della privacy ad evidenziare le criticità della legge regionale e su tale legge si accingono a presentare l’impugnativa ben tre Ministeri; evidente l’ennesima figuraccia. Paradossale è – prosegue il deputato FdI – se mai l’incoerenza della sinistra targata Pd che in Regione si dichiara contro l’autonomia differenziata e poi la vuole applicare nei fatti, legiferando su materie prerogativa dello Stato. Così come illogica è la recente confusione politica di Amati che si traduce in una mera se non già pericolosa ricerca di visibilità mediatica su una materia che evidentemente il consigliere e presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione non conosce affatto”.
Da Palazzo Madama, Filippo Melchiorre incalza: “È curioso – nota il senatore di Fratelli d’Italia – l’atteggiamento del consigliere regionale Fabiano Amati promotore della legge regionale relativa all’obbligo da parte dei cittadini dagli 11 ai 25 anni di comunicare di aver eseguito o rifiutato il vaccino contro il papilloma virus prima di iscriversi a scuola e all’università. Legge che il governo ha già annunciato che impugnerà. Amati difende strenuamente la sua legge evocando, nei fatti, un’autonomia della Regione in materia salvo, poi, farsi promotore di iniziative referendarie per l’abrogazione della nuova legge sull’autonomia differenziata affermando che ‘alle Regioni serve minore autonomia’. Un atteggiamento – conclude Melchiorre – incoerente in linea con il suo atteggiamento politico a fasi alterne (ieri contro, oggi pro Emiliano)”.
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