All’ATP 250 di Bastad, in Svezia, ha dato prova di forza intramontabile guadagnandosi la finale a suon di battaglie: iconica la vittoria dopo oltre quattro ore con l’argentino Mariano Navone ai quarti di finale. Eppure Rafa Nadal, sconfitto all’ultimo atto in due set netti dal portoghese Nuno Borges, dimostra di pretendere ancora molto da se stesso: lo sconforto che lo avvolge dopo la finale ne è la prova lampante: “Ho giocato molto male e sono triste per questo. Vedo difficile fare peggio. Mi sono sentito privo di energia, può essere normale visto che non scendevo in campo per così tanti giorni consecutivi da molto tempo”, ha detto Nadal in conferenza stampa.
Il vedere il bicchiere mezzo vuoto da parte del maiorchino è dettato dalla consapevolezza di poter fare ancora meglio, nonostante i 38 anni sul groppone. Lasciando da parte la finale (“Ha giocato molto meglio di me e meritato”) le riflessioni di Nadal si allargano a tutta la settimana: “Sono arrivato qui con ottime sensazioni di gioco ma non sono stato in grado di mostrarlo nelle partite. Il livello di gioco è stato molto lontano da quello espresso negli allenamenti.” Un malcontento che lo sprona a migliorarsi ancora: “Mi porto via da qui il messaggio che devo giocare molto meglio a tennis per essere competitivo, non ci sono scuse.”
Ma ci sono anche lati positivi, sottolineati da Nadal: la tenuta fisica (finale esclusa) dà soddisfazioni in vista degli imminenti Giochi Olimpici a cui il 22 volte campione slam, ribadisce di non vedere l’ora di partecipare. L’entusiasmo è tanto anche perché scenderà in campo in doppio insieme a Carlos Alcaraz. Ma non solo Parigi: in programma US Open e Laver Cup. Non lo vedremo invece, salvo wild card, ai due Masters 1000 sul cemento, Montreal e Cincinnati. Nadal, tutt’altro che spento, è ben lontano dall’atteggiamento di un giocatore pronto a ritirarsi ed è pronto ancora una volta a dare il suo meglio. Senza risparmiarsi e con l’appetito incontrollabile del campione.