EDITORIALE – A poche ore dalla seconda amichevole stagionale e a due settimane dall’inizio del ritiro la Roma si ritrova con un mercato ancora enorme da fare, sia economicamente (si spera) che numericamente. E una piazza che comincia, giustamente, a ribollire per l’evidente ritardo nella costruzione della squadra.
La rosa è stata letteralmente dimezzata (così come il monte ingaggi, è bene ricordarlo) tra fine prestiti, scadenze di contratto e cessioni. Eppure al momento, a parte il vice portiere (l’australiano Ryan, arrivato a parametro zero) e il centrocampista Enzo Le Fee (un giocatore tutto da scoprire, ma pagato oltre 20 milioni), tutti i ruoli prioritari sono ancora scoperti nell’undici titolare giallorosso. A partire dai terzini, uno destro e uno sinistro, e dal centravanti. Le priorità assolute di una squadra da rifondare.
Eppure al 22 luglio, ad appena 27 giorni dall’inizio del campionato, la Roma non è nemmeno lontanamente simile a quella che dovrà essere a fine mercato. De Rossi aveva chiesto giocatori di gamba, veloci, in grado di andare all’uno contro uno e saltare il diretto avversario. Esterni, principalmente. Di difesa e di attacco. E’ arrivato solo Buba Sangarè, un ragazzino di 16 anni che non è nemmeno possibile considerare un rinforzo per la prima squadra.
E’ bene ricordare che i conti si fanno sempre alla fine del mercato, ma è anche opportuno sottolineare quanto sia importante per un allenatore avere giocatori su cui poter lavorare in estate, specie quelli che rappresenteranno l’ossatura di base dell’undici titolare. Stasera a Kosice, tra giocatori sul mercato, mancati acquisti e nazionali ancora in vacanza, la Roma schiererà un undici che potrebbe (Svilar a parte) avere giusto uno o due titolari di quella che dovrebbe essere la formazione base del prossimo campionato.
E se può essere discutibile la scelta di puntare forte su un centrocampista (Le Fee) come investimento prioritario, lo è altrettanto l’idea di volersi incastrare in una trattativa con una squadra rivale per un calciatore (Soulè) il cui ruolo, teoricamente, sarebbe già coperto in rosa. Non sappiamo se De Rossi sia o meno scontento o irrequieto per il ritardo sul mercato, ma se lo fosse ne avrebbe ben donde.
E’ opportuno ribadirlo: esterni (di difesa e d’attacco) e un grande centravanti sono le priorità assolute della Roma, che ha bisogno ancora di tanti innesti per costruire una rosa in grado di competere per la Champions. Sempre che sia ancora questo l’obiettivo di una società rigorosamente in silenzio, di cui non si conoscono progetti e programmi.
Giallorossi.net – Andrea Fiorini
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