Matteo Berrettini ce l’ha fatta. Supera Quentin Halys in due set e solleva, dopo sei anni dall’ultima volta, il trofeo di Gstaad. Un percorso di recupero faticoso per il 25enne romano, tormentato per quasi un anno da infortuni continui.
Meno di quattro mesi fa, il 4 marzo 2024, Berrettini era sceso alla 154esima posizione del ranking ATP, ma da lì è partita la risalita. Prima la vittoria a Marrakech, poi la scalata per ritornare nel tennis che conta con una serie di buoni risultati.
Grazie al successo in terra svizzera, da lunedì l’azzurro tornerà ufficialmente nella top 50 della classifica mondiale, raggiungendo la 40° posizione della race. Matteo scavalca Arnaldi e Cobolli e diventa il quarto miglior italiano del 2024, preceduto soltanto da Sinner, Musetti e Darderi.
Berrettini non rientrava tra i cinquanta migliori tennisti al mondo dall’agosto 2023, quando l’incubo ebbe inizio, segnato dal ritiro forzato allo US Open nel match contro Rinderknech. Ma le buone notizie non sono finite: il secondo titolo in carriera a Gstaad – dove il romano aveva conquistato anche il suo primo successo in assoluto – permettono a Berrettini di diventare anche il terzo italiano più vincente dell’Era Open, agganciando Fabio Fognini a quota nove titoli. Davanti a loro ci sono solamente Adriano Panatta (con 10 successi) e Jannik Sinner (con 14 titoli).