Nuno Borges, prima finale in carriera, contro Rafael Nadal, alla numero 131. I puri numeri, in questo ultimo atto dell’ATP 250 di Bastad, contano fino a un certo punto, perché è al portoghese che tocca il giusto coronamento di un’ottima stagione con il primo successo sul tour ATP in carriera. Il mancino di Manacor stavolta non può niente, e subisce un duro 6-3 6-2, vinto dai tanti sforzi di una settimana che lo ha comunque visto vincere quattro partite.
Inizio di match che non potrebbe essere peggiore. Non per l’uno o per l’altro, ma per il concetto di capacità di mantenere il servizio. Per i due, infatti, non subire il break diventa un’impresa, e dopo l’1-0 Borges, al di là dello spettacolo che non lascia indifferente il pubblico di Bastad, la situazione non favorisce di sicuro Nadal. Il maiorchino, peraltro, come livello è perlomeno non meglio di ieri, il che di certo aiuta il portoghese, al miglior anno della propria carriera. Risultato: 6-3 a favore di un Borges molto centrato.
Il suo momento positivo vuole anche una prosecuzione a inizio secondo parziale, ma l’unica palla break che ha vede Nadal dirgli di no, e anzi per qualche minuto l’equilibrio rimane invariato. Sul 2-2, però, ricomincia la cavalcata di Borges, semplicemente di un livello più elevato rispetto al Nadal di oggi, che non riesce a reggere il passo del lusitano. Alla fine dei conti, Borges semplicemente vola via sotto il sole svedese, verso un 6-2 che consegna quello che è appena il secondo titolo ATP di un giocatore portoghese nell’intera storia.
Serve un’ora e quasi 28 minuti a Borges per entrare a far parte, nel suo piccolo, della storia del tennis. E lo fa sfruttando un dato particolarmente significativo: il 5/18 di punti vinti sulla seconda per Nadal, poco a proprio agio nella giornata del ritorno in un qualsiasi ultimo atto a due anni dall’ultima volta.