MUGGIA L’ombra della tangenti sul Comune di Muggia. Lo dicono le carte giudiziarie sullo scandalo che coinvolge il cinquantanovenne Tullio Bellen, l’ex tecnico manutentore della Siot ed ex assessore della giunta Marzi a processo per estorsione e truffa. Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei Carabinieri dirette dal pm Maddalena Chergia, Bellen avrebbe «costretto» il titolare della Edilcostruzioni srl Michele Bilancia (e il padre Antonio Bilancia, socio della ditta) a versargli sistematicamente una percentuale di ogni contratto ottenuto con la Siot, oltre a pretendere favori personali e versamenti per le società sportive alle quali era collegato: la Marathon (che presiedeva), la Trieste Atletica e l’evento “Mujalonga sul mar”.
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Ed è nel giro di quei favori che rientra pure il Comune di Muggia. All’epoca dei fatti (da aprile 2011 a luglio 2020), come acclarato nell’inchiesta, Bellen, oltre che fare il tecnico di manutenzione della Siot, nel giugno 2016 era stato nominato assessore con delega a Sport, Cultura e Protezione civile. Incarico durato poco, fino a gennaio 2018, anche a causa delle frizioni con i colleghi di giunta; Bellen si era peraltro dimesso anche dal ruolo di consigliere comunale. Ma da assessore – così emerge dai documenti giudiziari – «costringeva» la Edilcostruzioni srl «a effettuare lavori per il Comune di Muggia – di cui (nei carteggi viene specificato, ndr) all’epoca era assessore – imputando poi i relativi costi a Siot mediante fatture relative a lavori fittizi». Nella documentazione sono citati le demolizioni dello stadio Zaccaria, sfalcio di erba, sistemazione della pavimentazione del campo da tennis, realizzazione di una rampa di accesso.
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Il sistema, da quanto risulta, era sostanzialmente questo: Bellen assegnava gli appalti della Siot (di cui era tecnico manutentore) alla Edilcostruzioni; prendeva la percentuale dell’importo pattuito «in ogni contratto» (il 10%) e si faceva fare lavori in casa e pure per il Comune di Muggia di cui era assessore. Poi metteva tutto in conto alla Siot di cui era dipendente. In altre parole la società di cui Bellen era dipendente si era trovata a pagare le opere comunali. Nel processo, infatti, la Siot è parte lesa: se le cose sono andate davvero così, come appunto descritte nelle carte giudiziarie, la società è stata truffata dal cinquantanovenne.
Il coinvolgimento dell’amministrazione municipale di Muggia dunque non sarebbe stato diretto, ma rientrava sotto questo cappello di accordi sottobanco: Bellen, in base all’accusa, non avrebbe ricevuto soldi per quei lavori. Ma – a leggere i passaggi processuali – in questo sistema di concessione degli appalti Siot alla Edilcostruzioni, di cui intascava il 10%, l’ex assessore pretendeva anche i lavori che servivano al Comune. Qualora la ditta non avesse accettato queste richieste, avanzate «con ripetute minacce», non avrebbe potuto ottenere incarichi «e non sarebbe stata invitata alle gare per il conferimento di contratti di appalto».
Come tecnico di manutenzione Siot, Bellen aveva un potere di spesa fino a 15.000 euro. Per contratti superiori doveva passare per l’Ufficio acquisti della società.
Il sistema delle tangenti, sempre secondo quanto appurato nel corso delle indagini del pm Chergia, avrebbe fruttato al cinquantanovenne muggesano complessivi 193.850 euro nel periodo compreso tra il 15 aprile del 2011 e la primavera del 2019.
Le mazzette di quel 10% dei contratti venivano consegnate da Bilancia (nel processo figura come vittima dell’estorsione) in contanti. E, in alcuni casi, le somme «venivano sostituite da erogazioni liberali a favore di associazioni ed eventi sportivi con cui collaborava: appunto Marathon (ne era il presidente), Trieste Atletica e la Mujalonga sul mar.