Qinwen Zheng vuole affiancare il suo nome nell’albo d’oro del Palermo Ladies Open a Marie Pierce, Irina Spirlea e Anabel Medina Garrigues ossia le uniche tre tenniste nei trentacinque anni di storia del torneo siciliano ad aver bissato il titolo conquistato la stagione precedente. La francese ci riuscì nel biennio 1991-1992, la rumena nel ’94-’95 e la spagnola esattamente dieci anni dopo: 2004-2005.
Nell’attesa di capire se ci sarà anche una quarta atleta della racchetta capace di un tale primato all’ombra dell’Etna, la numero 7 del ranking mondiale ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nella conferenza post gara quando ancora non si conosceva il nome della sua avversaria – a tal proposito, in sala stampa è presente un monitor ad uno giornalistico che stava trasmettendo in diretta la seconda semifinale tra Muchova e Begu. Zheng, mentre rispondeva alle domande, con un occhio dava sempre uno sguardo altamente concentrato all’andamento dell’incontro.
D. Guido Fiorito, Giornale di Sicilia: Si può giocare meglio di così?
Qinwen Zheng: “E’ stato un match difficile perché la mia avversaria ha veramente espresso un bel tennis. Ho tentato di breakkarla però all’inizio è stato veramente difficile. Poi, ho trovato il mio gioco e quindi si è messa un po’ meglio per me“.
D. Per te quanto è importante avere ritrovato una finale WTA dopo l’Australian Open, dopo le tante difficoltà che hai avuto in questa stagione e soprattutto farlo per il secondo anno consecutivo a Palermo che l’avevi definito un po’ il tuo posto magico.
Qinwen Zheng: “Come sapete dopo l’Australian Open non ho avuto un buon momento, non è stato semplice consolidare quel risultato però io credo adesso di aver trovato il mio gioco e credo di esprimere un tennis migliore. Quello che cerco di fare è trovare il focus, essere focalizzata ma soprattutto la parola chiave è quella della costanza che a volte magari mi appunto è mancata, quella di trovare un focus mentale e anche la costanza nel fare risultato. Molto spesso sono stata lì lì per riuscire ad ottenere un buon risultato ma poi alla fine perdevo e non ci riuscivo. Adesso invece credo di avere più possibilità di ottenerlo“.
D. Cipriano Colonna, Ubitennis: Quando si affronta una giocatrice che offre così tante variazioni, qual è la cosa più importante da fare in campo per venirne fuori vincente?
Qinwen Zheng: “Penso che la cosa migliore, che ho fatto anche stasera, è quella di spezzare il ritmo all’avversaria. Cercare di non farle fare le variazioni che a lei piace mettere in campo. Allora ho cercato per esempio di alzare la palla e quindi appunto di spezzarle il ritmo. Penso di esserci riuscita bene. Lei è molto brava ad andare a rete, presidia la rete molto bene e quindi non era facile. Però questa sera io penso di avere messo in campo la strategia giusta“.
D. Una curiosità più che altro, questa settimana ho visto al tuo fianco c’è un team completo. C’è anche uno sparring con te, un ragazzo che è cinese come te che colpisce veramente bene ed è importante avere per voi uno sparring così di livello. Se ci racconti un po’ qualche curiosità di questo ragazzino che sembra veramente talentuoso come te.
Qinwen Zheng: “Il mio team è composto da diverse persone, sicuramente che curano la mia forma fisica. Questo ragazzo è un giocatore professionista, 666 del ranking. Sì, è vero colpisce forte anche se il mio allenatore colpisce ancora più forte di lui. Quindi per me è fondamentale avere queste persone con me che girano il mondo, insieme a me che lavorano assieme a me. Mi aiuteranno ad affrontare le Olimpiadi e quindi con loro sto cercando di impostare un certo lavoro per crescere“.
D. Se vedrà la partita tra Begu e Muchova? E poi, con questa vittoria rimane al n.° 7 della classifica mondiale. Quanto è importante per lei il ranking?
Qinwen Zheng: “Sì, penso che vedrò la partita per cercare di capire un po’ il tipo di tattica, appunto di entrambe le giocatrici aspettando quale delle due mi toccherà domani. Il mio pensiero è giocare bene. Se io gioco bene, il mio ranking sarà un risultato della mia qualità. Quindi se io gioco con qualità, il risultato verrà da se. Quindi il ranking varrà quello che è in base a come gioco. Io cerco di focalizzarmi match per match, torneo per torneo e poi il ranking sarà una conseguenza“.