All’Open Championship oggi è andato in scena un giro che non può rappresentare meglio il moving day. Royal Troon che la mattina si fa attaccare, diversi giocatori vanno aggressivi e bassi con i punteggi. Poi dal primo pomeriggio in poi arriva la pioggia, a tratti il diluvio, si alza il vento e il campo scozzese torna a mietere vittime su vittime. Le seconde nove, lunghissimi e giocate tutte contro vento, sono un inferno, e il risultato è una classifica cortissima. Dalle difficoltà del pomeriggio spunta Billy Horschel, che comanda in solitaria le operazioni con un totale di -4.
Dai dieci di ieri oggi sono nove i giocatori sotto par, e sono tutti racchiusi in tre colpi, per una domenica che si annuncia straordinaria. Horschel, rispetto ai suoi compagni di gioco del pomeriggio, sfrutta le prime nove più semplici, mettendo a segno i birdie ai par 5 della quattro e della sei ed al par quattro della nove. Quando le cose si fanno tremendamente difficili, lo statunitense tiene dritta la barra, limita i danni perdendo i colpi solo alla 11 e alla 18, andando così a dormire per la prima volta in carriera davanti a tutti in un torneo major.
Dietro di lui sono in sei a -3, per un gruppetto assolutamente variegato. I più contenti sono Thriston Lawrence e Sam Burns, entrambi partiti nella prima parte di giornata e con lo score iniziale di +3. Il sudafricano e l’americano sono i migliori del sabato con un 65 (-6) faraonico. Per il primo sette birdie e un bogey, per il secondo un birdie in più e anche un colpo perso in più. Statunitensi dominanti, con anche Russell Henley e Xander Schauffele a -3, dopo rispettivamente diciotto buche chiuse in 66 e 69, con il vincitore del PGA Championship che è stato il migliore del pomeriggio.
Completano il sestetto dei secondi i britannici Daniel Brown (73) e Justin Rose (73). La favola del debuttante ha subito un brusco rallentamento nell’ultima mezz’ora di gioco, con una chiusura bogey-doppio bogey. Fino a quel momento Brown aveva retto benissimo la pressione del terzo giro dell’Open, giocando un golf stellare. Chi invece si è esaltato con grinta e carattere, e imbucando tantissimo sui green, è Rose. Anche il veterano inglese perde un colpo alla temibile 17 (par 3 infinito che da quando si è alzato il vento è diventato quasi ingiocabile), ma dopo essersi salvato in più di un’occasione, come fatto alla 18 sottolineato dal pugnetto.
In ottava posizione troviamo il n.1 del mondo Scottie Scheffler. Per il dominatore della stagione totale di -2 e un giro in perfetto par. Lo statunitense si ritrova a due colpi dalla vetta nonostante oggi abbia litigato tremendamente con il putt, mettendo in mostra una forma invidiabile da tee a green ma mancando troppe occasioni per il birdie, pagando poi quando si è dovuto ritrovare a salvare il par. Completa la top-10 al Royal Troon l’irlandese Shane Lowry (-1), con il leader dopo il secondo giro che oggi è letteralmente crollato. Il vincitore di questo torneo nel 2018 stava volando fino alla 8, quando ha messo la palla sul tee con tre colpi di vantaggio. Un doppio bogey al corto par 3 ha aperto il suo calvario, continuato con cinque colpi persi nelle seconde nove e un totale di 77 colpi.
Discorso italiani. Qualche rimpianto soprattutto per Matteo Manassero, che per come poi si è evoluto il pomeriggio sarebbe potuto quasi rientrare in contention. Il veronese è partito fortissimo mettendo in serie, dopo il par alla uno, tre birdie che lo hanno fatto salire alle porte della top-15. Purtroppo poi è arrivato il colpo perso al lungo e difficile par 3 della 5, riscattato però da un altro birdie alla complicata nove. Dal giro di boa in pio l’azzurro ha giocato con una solidità pazzesca, sprecando anche almeno un paio di occasioni per guadagnare altri colpi. Poi purtroppo il brutto finale, con il tee shot alla 17 che provoca il bogey, e il putt sbagliato da vicino alla 18, dopo una buona uscita dal bunker, per un altro colpo lasciato per strada.
Manassero è quindi 25° con un totale di +3, dopo il 70 odierno che poteva tranquillamente essere uno score molto più basso. Partito di mattina presto Guido Migliozzi, non riesce a piazzare il grande punteggio per la super rimonta, ma comunque il 71 finale (pari con il par, +6 per il torneo), gli fa scalare diciotto posizioni e salire in 51esima. Per il vicentino tre birdie e tre bogey, con l’ultimo colpo perso che purtroppo arriva anche per lui alla diciotto. Capitolo Silver Medal, con Callum Scott che fa un passo deciso in avanti grazie al 70 odierno, il 25° posto con un totale di +3 e un vantaggio di tre colpi sul secondo dilettante in classifica.