R. Nadal b. D. Ajdukovic 4-6 6-3 6-4
(Comeback) King of clay
— ATP Tour (@atptour) July 20, 2024
19 years on, @RafaelNadal returns to the Bastad final 4-6 6-3 6-4 Ajdukovic@NordeaOpen | #NordeaOpen pic.twitter.com/UwecYzC7Oe
Si dice che i gatti abbiano sette vite, ma Rafael Nadal ne ha ben di più! Nonostante fosse reduce da una maratona di 3 ore e 59 minuti – e terminata meno di ventiquattro ore prima – contro Mariano Navone, Nadal vince ancora al Nordea Open di Bastad. Un primo set in cui si sono visti tutti i suoi 38 anni e in cui si è altrettanto percepita tutta la stanchezza del maiorchino, il quale ha però saputo alzare il livello progressivamente nel corso dell’incontro e ha messo a segno un’altra bellissima rimonta. 4-6 6-3 6-4 il punteggio con cui lo spagnolo ha avuto la meglio della buona resistenza di Duje Ajdukovic, il quale però non ha avuto la qualità richiesta per imitare fino in fondo quanto fatto vedere da Navone nei quarti di finale. Nadal vola, così, in finale nell’ATP 250 di Bastad: è la sua prima finale da quando vinse il Roland Garros nel 2022 e la numero 131 della carriera, con un bilancio nelle precedenti di 92 vittorie e di 38 sconfitte. Il bilancio migliora ulterioramente considerando le finali da lui disputate sulla terra battuta: 63 trionfi a fronte di soli 8 ko, 4 dei quali subiti per mano dell’altro alieno Novak Djokovic.
Primo set: Ajdukovic sfrutta la partenza a rilento di Nadal e chiude 6-4
Nadal parte in maniera decisamente contratta e le scorie del match durato 3 ore e 59 minuti nei quarti di finale contro Navone sembra proprio che si faranno comprensibilmente sentire in questo incontro. Ajdukovic percepisce la presenza di una chance, conquista un break in apertura e si invola sul 2-0, sfruttando la lentezza con cui l’ex numero 1 del mondo sta entrando in partita. Le difficoltà del maiorchino proseguono, a testimonianza dello 0-30 che è costretto a fronteggiare anche nel suo secondo turno di servizio, e anche stavolta non riesce a muovere il punteggio: doppio break in favore del numero 130 del mondo. Alla fine è qualche inaspettato errore di Ajdukovic ad aiutare lo spagnolo nel quarto game: Nadal recupera uno dei due break, tiene la battuta nonostante un’altra chance concessa al suo avversario e accorcia sul 2-3. Il 22 volte campione Slam si sblocca definitivamente al servizio e inizia ad apporre maggiore pressione sulle spalle del suo inesperto avversario. Ma Ajdukovic capisce che oggi ci sono per lui delle possibilità di successo e questo pensiero non lo spaventa affatto, tutt’altro: una serie di grandiosi rovesci gli permettono di tenere la battuta a quindici anche nel decimo game e di conservare, dunque, fino alla fine uno dei due break maturati nei primi istanti dell’incontro. Dopo 44 minuti, il punteggio dice 6-4 in suo favore.
Secondo set: Nadal alza il livello nel finale e pareggia i conti
Nonostante la bellissima prestazione di Ajdukovic fino a questo momento, è chiaro che il 14 volte vincitore del Roland Garros appaia enormemente provato dalla battaglia contro Navone e dalle fatiche compiute sin qui nella settimana in Svezia. Il tennista croato è di gran lunga più fresco e propositivo, mente il 38enne di Manacor si aggrappa soprattutto alle proprie proverbiali passione e voglia di lottare. Per ora ciò non è sufficiente: un gran vincente di dritto da parte del numero 130 del mondo, poi un evitabile errore in spinta di Rafa con il dritto lungolinea consegnano al 23enne di Spalato un break anche nel game iniziale della seconda frazione. Ma ecco che arriva un piccolo passaggio a vuoto – il primo quest’oggi – di Ajdukovic: un doppio fallo, un errore in lunghezza con il dritto e uno smash (a dir la verità non semplice) in rete aiutano e non poco Nadal a piazzare il controbreak. Il campione iberico continua a salire di livello e ora sì che il vento inizia a cambiare nel match: Nadal si procura un break di vantaggio nel sesto game e scappa via nel punteggio per la prima volta in questo pomeriggio per lui molto complesso. Il momento però è ora a lui nettamente favorevole e l’ex numero 1 del mondo, da leggenda del tennis qual è, è bravissimo a sfruttarlo fino in fondo. Nadal conferma il break e tiene il servizio fino alla fine del parziale: dopo 1 ora e 25 minuti, un 6-3 rimanda il verdetto al terzo e decisivo set.
Terzo set: tanti alti e bassi, ma Nadal non muore mai e vince ancora
In questo momento non c’è più partita: Nadal si è scrollato completamente di dosso quella poca lucidità che lo aveva condizionato fisicamente e tecnicamente nei primi istanti di match, mentre Ajdukovic ha ormai perso quello smalto e quella convizione che gli avevano permesso di approfittare appieno degli errori del suo avversario nel primo set e mezzo di gara. Arriva, così, un break nel primo game in favore del 10 volte vincitore agli Internazionali d’Italia, che poi bissa nel terzo gioco e sembra involarsi definitivamente verso il successo. Arriva, tuttavia, una reazione da parte del croato: il 23enne conquista un controbreak sfruttando un game non eccellente di Nadal, poi tiene il servizio a zero e accorcia sul 2-3. C’è ancora un break di differenza tra i due: cosa accadrà ora? Ebbene sì, in un attimo svanisce anche il secondo break con la luce di Rafa che si spegne completamente. Inizia così una lotta punto a punto, piena di alti e bassi e di ribaltamenti di fronte. Come spesso accade in queste circostanze, tuttavia, non importa quanti errori stia commettendo o quante difficoltà stia affrontando: nei momenti clou della partita, Nadal tirerà fuori dalla sua racchetta qualcosa di speciale. E difatti sono suoi i giochi conclusivi dell’incontro, nonostante altre palle break da fronteggiare nell’ottavo game. Portatosi a servire per il match, il maiorchino non trema: dopo 2 ore e 12 minuti, 4-6 6-3 6-4 è il punteggio che gli regala l’accesso in finale a Bastad.
[7] N. Borges b. T. Tirante 6-3 6-4
A sfidare Nadal nella sua 72esima finale su terra rossa della carriera sarà Nuno Borges, che raggiungendo la finale nell’ATP 250 di Bastad diventa il quarto portoghese in grado di qualificarsi per una finale del circuito maggiore: prima di lui ci erano riusciti Joao Sousa, Pedro Sousa e Fred Gil. Prestazione di grande consistenza quella messa in campo dal numero 51 del mondo, che ottiene un successo per 6-3 6-4 contro Thiago Agustin Tirante e si regala un’esperienza unica e irripetibile, quella di affrontare in una finale un mostro sacro come Nadal. Dopo un primo set giocato con il pilota automatico (break nel sesto game, solo una palla break concessa) e chiuso per 6-3, nel secondo c’è stata più lotta. I due contendenti hanno proseguito spalla a spalla fino al 3-3, poi sono arrivati tre break consecutivi: due di questi in favore del portoghese, il quale non ha tremato nel momento di chiudere e ha fissato lo score sul definitivo 6-3 6-4, punteggio maturato dopo 1 ora e 8 minuti di gioco. Grazie a questo risultato, Borges sale alla posizione numero 45 dell’ATP Live Ranking e si avvicinerebbe tantissimo alla Top 40 nel caso in cui dovesse conquistare il trofeo.