Il mondo del vetro perde un gigante. Si è spento Giovanni Nicola, autentico maestro del vetro di Murano e allo stesso tempo personaggio dotato di straordinaria sensibilità. Venerdì 19 luglio le persone che a lui erano più legate e con cui ha condiviso attività e pezzi di vita stentavano a credere a una simile notizia.
Veneziano, classe 1968, entra appena dodicenne in fornace come garzone presso la vetreria di Giulio Ferro a Murano in Sacca Sessola. Negli anni Ottanta affianca il padre Carlo come serventino nella “piazza” del grande maestro Mario Badioli.
Il progresso arriva con l’esordio nella fornace di Archimede Seguso: qui collabora con lui fino alla sua morte, negli anni Novanta, lavorando alle sue creazioni più importanti. Grazie a lui e al fratello Angelo Seguso impara tutte le tecniche del soffiato e anche la scultura, ereditando a soli 22 anni lo “scagno” di Maestro, lo sgabello dove siede mentre lavora il vetro.
Nel 2015 lo accoglie il team della Scuola del Vetro Abate Zanetti come maestro principale, e collabora poi anche con la Vetreria Estevan Rossetto 1950. Giovanni Nicola ha lavorato di fornace in fornace anche grazie al sostegno della compagna, Muriel Balensi, con la quale formava un connubio non solo affettivo ma anche artistico.
Luciano Gambaro, presidente del Consorzio Promovetro Murano, è visibilmente emozionato, interpreta la sensibilità di tutti i colleghi: «L’amore con cui parlava della sua arte madre era commovente. Proprio ieri mattina abbiamo riso insieme fragorosamente, dal giornalaio, parlando di pensione: un maestro come lui non si sarebbe mai ritirato dalla sua passione».