TRIESTE. «Markel Brown è quello che gli americani chiamano un team maker, un giocatore completo che saprà dimostrare anche quest'anno tutto il suo valore. Ha qualità su entrambi i lati del campo, con il suo arrivo la Pasllacanestro Trieste compie davvero un bel salto di qualità».
Cesare Pancotto racconta il suo Markel Brown, il giocatore che nella passata stagione è entrato in corsa nell’organico della Gevi Napoli aiutando la formazione partenopea - di cui Pancotto è stato l’assistent coach - a stravolgere i pronostici della vigilia regalandole una inattesa Coppa Italia.
IL CARATTERE Atleta prima di tutto, Markel Brown, ma anche un uomo di spessore, qualità che sono alla base delle scelte che in questo anno e mezzo di permanenza triestina il general manager biancorosso Mike Arcieri ha sempre ricercato nelle trattative in sede di mercato.
«Markel è una persona solare, che sa creare la giusta empatia con le persone. Per quella che è stata la mia convivenza con lui nei mesi trascorsi a Napoli - ricorda l’allenatore sangiorgese, attualmente alla finestra dopo aver lasciato la società partenopea - mi sembra un ragazzo equilibrato con una vita normale fuori dal campo, che sa stare bene con i compagni e che sa mettere la sua spiccata personalità al servizio della squadra».
Aspetti caratteriali che amplificano le qualità che sa dimostrare sui ventotto metri di campo. «Posso solamente confermare ciò che si dice di lui, è un giocatore quotato sui due lati del campo che si alimenta in difesa con l'attacco e viceversa - prosegue Pancotto - In fase offensiva è sempre pericoloso perchè ha capacità individuali, sia palla in mano che in uscita dai blocchi, in difesa è molto aggressivo, soprattutto sulla palla e poi ha grande intelligenza cestistica. Brown è un elemento che si applica molto, sa svolgere i compiti che l'allenatore chiede. Lo scorso anno, con Igor Milicic in panchina, le situazioni difensive erano molte e variegate, lui sapeva sempre interpretarle al meglio».
IL REPARTO L'arrivo di Markel Brown sistema il pacchetto degli esterni biancorossi che potrà contare su Colbey Ross (compagno di squadra della guardia statunitense due stagioni fa a Varese) e Michele Ruzzier che giostreranno da play-maker mentre Stefano Bossi sarà chiamato a dare minuti di riposo alla guardia titolare.
Un reparto decisamente interessante, quello che il general manager biancorosso Arcieri ha messo a disposizione di coach Jamion Christian, che potrà sfruttare le qualità tecniche e la personalità di giocatori che del massimo campionato hanno già una notevole esperienza.
«Io credo che i giocatori bravi devono trovare il modo di giocare assieme - conclude Pancotto - Nel caso della Pallacanestro Trieste credo che questo sarà molto facile perchè le qualità dei singoli renderanno il compito agevole. Sono giocatori offensivamente di grande talento, capaci di creare per se stessi, pericolosi al tiro ma in grado di essere sempre una spina nel fianco per le difese avversarie con le penetrazioni e gli scarichi grazie ai quali creare vantaggi per i compagni. In difesa magari mancherà qualche centimetro rispetto ad altre formazioni ma l'aggressività e la dinamicità che questi giocatori sapranno mettere sui 28 metri del campo sarà un valore aggiunto che Trieste, adattamenti sui miss match a parte, potrà sfruttare per mettere in difficoltà le sue avversarie».