Voghera. L’ultima rinvenuta in via Verdi è stata una civetta ferita alla zampa, trasportata d’urgenza al Cras di Magenta. Ma prima di lei ci sono state tantissime segnalazioni e diversi recuperi, per lo più finiti male. Storni, gazze, merli, colombacci adulti, ma anche poco più che pulcini, la maggior parte dei quali morti a poche ore dal rinvenimento vicino ai propri nidi.
È la «strage degli innocenti», così come la definiscono le associazioni animaliste, quella che si sta consumando in questi giorni a Voghera, dove a seguito della caduta improvvisa di un albero in via Verdi Asm ha lanciato una forsennata campagna di abbattimenti diretta a 43 alberi malati in tutta la città. Un’operazione, questa, che normalmente si dovrebbe svolgere in autunno e inverno, ma che si sta effettuando ora in via eccezionale a causa della precarietà delle piante stesse. Peccato che proprio in queste settimane si siano schiuse le uova dei tanti uccelli che abitano proprio su quegli alberi.
La Lav ha già scritto una pec al Comune, e qualcuno ha segnalato la questione alla forestale. «Attualmente – dice Jennifer Ravetta, responsabile della sede Lav Oltrepo Pavese – ci troviamo nel pieno del periodo di nidificazione, un momento critico. Questo periodo è di fondamentale importanza per la riproduzione e la sopravvivenza delle specie selvatiche». La Lav ha quindi chiesto, pur «comprendendo l'elevata criticità che la presenza di alberi pericolanti possa comportare per la pubblica sicurezza» di valutare «la temporanea sospensione di tutte le operazioni di abbattimento e, in ogni caso, che il piano venga rivalutato in modo da poter intraprendere le azioni necessarie per la protezione degli uccelli selvatici».
Rincara la dose la Lipu: «Vorrei sapere – dice Fausto Pistoia, tra le cui mani sono morti un paio di esemplari con pochi giorni di vita – perché questo intervento non sia stato fatto prima. E se si è aspettato fino ad oggi perché non si è potuto aspettare ancora un paio di mesi, per farlo quando gli uccelli hanno abbandonato il nido». Le associazioni hanno chiesto di ricevere copia della documentazione tecnica relativa agli abbattimenti (comprese le schede di valutazione, Visual Tree Assessment, di ogni singolo albero) e si dichiarano disposte a collaborare per i prossimi interventi.
«Pericolose»
Dal canto suo, Asm difende la propria posizione: «Le piante indicate – dice l’agronomo Alberto Mallarino che segue gli abbattimenti – sono state sottoposte a un’analisi strumentale poco più di un mese fa e sono risultate molto pericolose, stressate da un 2022-2023 molto secco e da una primavera di piogge abbondanti che hanno fatto proliferare i funghi. Purtroppo non potevamo aspettare. Detto ciò, gli operatori sanno che i nidi vanno spostati, ma potrebbe essere che in qualche caso non siano riusciti a raggiungerli. Chiederemo loro di fare maggiore attenzione».
La proposta delle associazioni, comunque, è arrivata ieri in giunta con l’assessore all’ecologia Carlo Fugini: «L’ideale sarebbe che Asm lavori in tandem con le associazioni, perché la tutela animale è un argomento che ci sta a cuore. Chiederemo all’azienda se è possibile farlo». Nel frattempo, le motoseghe non si fermano. —
serena simula