Si festeggia ancor a Rocafonda, il quartiere multietnico di Mataró, nella provincia di Barcellona che ha visto crescere uno dei protagonisti indiscussi del campionato, Lamine Yamal, che il giorno prima della finale ha compiuto 17 anni.
L’attaccante del Barcellona, che ad ogni gol indica con le mani il numero 304, ultime cifre del codice postale del suo quartiere, è diventato un simbolo dell’integrazione, additato anche dalla sinistra nostrana per invocare lo ius soli. Meno risalto ha avuto, al di là del valore cristallino, di Yamal, figlio del marocchino Mounir Nasraoui e dalla guineana Sheila Ebana, il video che ha un po’ imbarazzato gli spagnoli. E’ datato 6 dicembre 2022, meno di due anni fa. Il Marocco ha eliminato la Spagna ai rigori, agli ottavi di finale della coppa del Mondo in Qatar. L’attaccante del Barcellona nello spogliatoio irride i compagni di squadra spagnoli. E, tanto per essere più esplicito, bacia ripetutamente la maglia della nazionale del Marocco.
L’Italia ha vinto spesso anche grazie all’innesto di calciatori stranieri, naturalizzati, come l’argentino Camoranesi o il brasiliano Jorginho. Non era mai capitato, però, di vedere un video dove il calciatore tifa per una nazionale avversaria. In 18 mesi il talentuoso Yamal avrà cambiato opinione? Ha vinto l’amore per la Spagna o quello per i soldi? Intanto sulle sue scarpe appaiono le bandiere marocchine e guineane, in omaggio alle nazioni africane di cui la sua famiglia è originaria.
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