[6] M. Berrettini b. D. Galan 6-4 6-2
Matteo Berrettini si impone facilmente su Daniel Galan in due set 6-4 6-2 e si iscrive ai quarti di finale dell’EFG Swiss Open di Gstaad. Dopo un inizio caratterizzato da un break nel game d’esordio, Matteo ha progressivamente trovato la migliore incisività dei suoi colpi principali, evidenziando la blanda opposizione che può opporre in questo momento il tennista sudamericano, che ha all’attivo solamente cinque match vinti nella stagione in corso. Quando Berrettini ha saputo leggere la sua battuta, il match è praticamente finito: troppo superiore l’italiano in ogni settore del gioco, anche in fase di attesa con un ottimo utilizzo del rovescio tagliato. Per l’azzurro ora ci sono i quarti di finale con Auger-Aliassime oppure con Hanfmann.
Galan si muove inizialmente da esperto terraiolo d’altura: il colombiano tiene a bada il servizio ancora tiepido dell’azzurro e controbatte prontamente ai suoi colpi. Berrettini allunga un paio di volte il dritto oltre la linea di fondo portandolo in posizione frontale e non avendo la posizione del corpo sotto controllo; così facendo parte a handicap con Galan che gli toglie la battuta nel game d’inizio.
Il colombiano è dotato di ottimo servizio e non ha difficoltà a gestire il palleggio quando si allunga, mentre Matteo non appena perde terreno non recupera lo svantaggio e perde sia il campo che il punto. Berrettini aggancia il 2-3 facendo soprattutto leva sul numero di ace (già tre nei primi due game) e sul dritto a concludere lo scambio veloce.
Le fasi di gioco sono piuttosto rapide soprattutto per la buona resa dei servizi da entrambe le parti: Galan dopo tre turni alla battuta ha all’attivo due ace, il 67% di prime palle in campo e l’83% di punti con la seconda palla. Nel quarto passaggio al servizio il colombiano latita nel trovare la misura e consente a Berrettini di entrare nello scambio; l’atleta romano ha successo nel montare sulla pallina con il dritto inside out di cui finalmente Galan deve avvertirne il peso. C’è per Matteo la prima palla-break e il dritto in rete di Galan che scrive 4-4 sul tabellone è diretta conseguenza di un rovescio slice lungolinea elegante ed efficace.
Berrettini è in piena crescita e continua a spingere mentre Galan soffre anche le variazioni con il taglio sotto dell’azzurro e cede l’iniziativa. Il finalista di Wimbledon 2021 difende comodamente il turno alla battuta per il 5-4 e sorprende il sudamericano nuovamente nel game successivo. Galan prova con scarso successo anche lui il dropshot mentre Berrettini si procura un setpoint con un lob di dritto magnificamente disegnato. Matteo non trasforma l’occasione perché cerca con troppa insistenza il dritto a uscire ma è bravo a ritornare in vantaggio e a resistere in uno scambio prolungato, incassando l’errore con il rovescio del rivale. C’è il 6-4 in soli trentasei minuti, con cinque assi per Berrettini.
Matteo non smette di far funzionare il colpo di inizio gioco e continua a dare fastidio con il backspin di rovescio a una mano mentre Galan, oltre a non incidere in risposta, fatica anche in battuta non entrando mai in completo controllo dello scambio e subendo i fendenti dell’italiano. Berrettini ha l’unico torto nel suo positivo inizio di parziale di non sfruttare due palle per togliere la battuta al rivale nel secondo game, ma Il sudamericano è per una volta paziente e si guadagna un dritto in rete dell’azzurro.
Il quarto game si candida come momento decisivo dell’incontro dal momento che Berrettini non demorde nella sua azione aggressiva e manovra con incisività. Matteo può contare su tre palle-break anche grazie a un doppio errore di Galan; il colombiano dispone anche di un ace e di due servizi vincenti ma non toglie l’iniziativa al romano quando lo scambio parte e Berrettini trova lo spazio anche per una palla corta vincente. Il break arriva grazie a un errore di rovescio di Galan e Berrettini mette altri tre ace per arrivare a quota undici e soprattutto sul 4-1.
Galan non è in grado di affiancare Berrettini quando alza il livello del suo gioco e non si avvicina mai al contro-break; il tennista romano per contro ottiene un secondo break sul punteggio di 5-2 e mette al sicuro il passaggio ai quarti di finale dopo settantanove minuti complessivi.
[Q] Q. Halys b. L. Klein 6-3 6-7(7) 6-4 (a cura di Martina Tomat)
Prima sfida di giornata in Svizzera, all’ATP 250 di Gstaad. Ad affrontarsi Lukas Klein e Quentin Halys. Entrambi reduci dalle vittorie al primo turno con due campioni al tramonto. Lo slovacco contro Stan Wawrinka, Il francese contro Richard Gasquet, domato dopo due tie-break. A vincere è Halys, al terzo set. Il francese, partito forte, sullo slancio di un servizio garanzia, perde terreno nel secondo set. ceduto al tie-break, prima di essere premiato dalla maggior costanza nel set decisivo.
Primo set deciso da un break. Grande equilibrio nei primi giochi tra Klein, numero 118 del ranking, e Halys, 192. I primi game scorrono senza pericoli per nessuno dei due contendenti. Al sesto gioco, la svolta, con Halys che si porta avanti 15-40 e al primo tentativo strappa il servizio allo slovacco. Le battute del francese sono sempre efficaci (all’appello anche cinque ace) e non danno modo a Klein di ricucire lo strappo: in meno di mezz’ora il francese si aggiudica il primo set.
Secondo set sulle ali dell’equilibrio. Lo slovacco, primo a battere procede con ordine, spesso dà sfoggio di bei colpi slice. Si procede appaiati fino al 5 pari. Un dato interessante? Nessun gioco, primo set compreso, è mai giunto al 40-40. Nell’undicesimo gioco, quello che porterebbe il francese dritto al tie-break si inceppa, Quentin, il suo punto di forza, il servizio svanisce: due doppi falli, per la prima volta si va 40 pari.
Ma quando torna a battere bene i punti sorgono spontanei. Non è più continuo però: a una battuta vincente segue il terzo doppio fallo. Con una risposta vincente dello slovacco arriva la prima palla break, preziosissima perchè vale il set point ma Halys se la cava con un dritto esemplare e ci mette una pezza con un ace e un dritto in spinta. Si va al tie-break.
Qui un doppio fallo Klein regala subito un mini break ad Halys che però è bravo a ricucire lo strappo anche se non può evitare il match point per il francese. Lo sventa con un grande passante ed è lui che si porta a set point. Klein non fallisce accaparrandosi il tie-break 7-5.
Terzo set con Halys alla riscossa. Il francese sembra volersi rifare procurandosi subito due palle break. Klein è bravo a reggere l’urto custodendo il primo turno di servizio. I problemi si ripresentano nel secondo turno dello slovacco in cui fioccano altre tre palle break, non consecutive. Alle strette Klein si salva ancora. D’altro canto, persa lucidità e un po’ di pazienza Quentin Halys si trova in men che non si dica sotto 15-40 e con un dritto largo sentenzia il break subito.
Nell’ottavo game ennesima palla break per Halys: questa volta è concreto: subito sfruttata e 4 pari. Il francese incassa nel game successivo gli applausi del pubblico per una stop volley sublime e trainato da questo entusiasmo si porta a un game dal set. Klein perde sicurezza: una volée comoda finisce in rete, poco dopo affossato un dritto non proibitivo: a 0 perde il servizio, il set 6-4 e il match in 2 ore e 09. Halys affronterà il brasiliano Heide che ha battuto il nostro Stefano Napolitano.
[Q] G. Heide [2] b. U. Humbert 6-7(2) 6-2 6-3
Ugo Humbert scende in campo con buone intenzioni ma dopo il primo set se le dimentica a bordocampo e lascia l’iniziativa a Gustavo Heide, che ha sufficiente tennis per approfittare della concessione e superare il turno: per lui nei quarti di finale c’è il francese Halys.
Il francese non riesce a sorprendere in risposta il brasiliano nei primi game pur accumulando cinque palle-break e deve così assistere alla crescita del suo livello di gioco. Per il ventiduenne sudamericano, alla sua quarta partita nel circuito maggiore e dopo aver eliminato Stefano Napolitano al primo turno martedì, c’è un servizio potente e un dritto insidioso soprattutto da sinistra verso destra. Il tutto è poi corroborato dal coraggio che gli consente di opporsi fieramente e resistere alle rinnovate smanie di ricerca del break del transalpino, che nel decimo game poggia i piedi ben in avanti per rispondere aggressivamente.
Heide soffre ma ritrova nella seconda parte del frangente di gioco la battuta e il conseguente 5-5. Humbert non demorde e si riaffaccia con decisione nel dodicesimo game con identica condotta tattica. Ugo agguanta il 15-40 ma spreca i due setpoint con altrettanti rovesci frettolosi; il resto lo fa Heide, che chiede nuovamente aiuto al servizio e si iscrive al tie-break.
Humbert dimentica gli errori che gli hanno impedito di chiudere il set in precedenza e sale immediatamente 5-0: c’è un doppio fallo per l’atleta paulista, preoccupato dall’aggressività in ribattuta del rivale, e un rovescio in rete.
Humbert serve meglio, mette a segno due punti diretti con la battuta e intasca il set con un ottimo rovescio in cross: un’ora e quattro minuti di tennis piacevoli, sette ace e diciannove punti vincenti per il francese, uno in meno in entrambi i casi per il sudamericano.
Humbert ha però il torto di non insistere nel solco dell’epilogo del parziale precedente e torna a dare spazio al dritto di Heide; il sudamericano riprende fiducia e arriva persino a togliere la battuta al favorito numero due della manifestazione, decisamente più falloso in spinta. Heide raggiunge a fatica il 40% di prime palle in campo ma Ugo pare non accorgersene e alterna conclusioni efficaci a errori grossolani, lasciando spazio anche a qualche conclusione del rivale in tocco con il dropshot di dritto. Heide non batte ciglio, monetizza le incertezze del transalpino e si aggiudica la frazione all’ottavo game in trentasette minuti.
Humbert non pare avere l’intenzione di ingaggiarsi più di quanto non abbia fatto nel set appena concluso: solo nel terzo game prova a profondere maggiore attenzione e si procura due palle-break consecutive. Heide è bravo a resistere, pur non riuscendo a produrre la prima battuta con continuità, e a difendere il gioco con un passante di rovescio lungolinea.
Heide non molla e questo è forse sufficiente per il numero 15 del ranking per allentare la pressione: Humbert non sembra avere molte energie nervose da spendere e si fa sottrarre la battuta nel quinto game, regalando lo 0-40 con un doppio errore. Il favorito numero due della competizione non riesce più a rientrare, non pungendo quasi mai in risposta e terminando la corsa nel terzo set con solo tre game all’attivo.