È stato condannato per violenza sessuale il giovane portogruarese che aveva baciato per due volte una ragazza, contro la sua volontà, poco più di un anno fa. L’episodio si svolse in via Veneto ed ebbe una grande risonanza in tutto il territorio. La giovane, residente nel veneziano, è stata risarcita qualche mese fa.
Lui invece è stato condannato, ieri a Pordenone, dal giudice che ha accolto in pieno le richieste del pubblico ministero: un anno e 4 mesi per il reato di violenza sessuale, e 2 mesi e 20 giorni anche per il reato di furto, visto che lo zaino della giovane era stato portato via.
Questo capo di imputazione, chiaramente, è stato ritenuto più lieve, anche per il valore dello stesso. Il ragazzo, difeso dall’avvocato del foro di Pordenone Igor Visentin, resta in carcere a Pordenone per un reato precedente, ma almeno gli è stata riconosciuta, nel caso della violenza sessuale perpetrata, una parziale capacità di intendere e volere, a seguito di una perizia psichiatrica richiesta proprio dal suo legale.
A ogni modo quella sera si è trasformata in un incubo per la vittima che avrebbe voluto solo trascorrere una serata piacevole, con un individuo appena conosciuto che non le sembrava pericoloso. E senza l’aiuto di alcuni ragazzi, che non hanno fatto finta di nulla voltandosi dall'altra parte come ancora spesso capita, la vicenda avrebbe molto probabilmente avuto un epilogo diverso.
Era da poco iniziata l'estate, le giornate sono più lunghe, due ragazzi si sono conosciuti su una chat e hanno cominciato a scambiare messaggi. Lui sembrava innocuo, quindi lei ha acconsentito a mangiare una pizza, alla Brace, storica pizzeria di via Friuli a Portogruaro, non lontano dall’ospedale. Entrambi hanno poco più di 20 anni. Hanno mangiato la pizza, hanno saldato il conto e poi si sono diretti nella macchina di lei per parlare.
Lui prova a darle un bacio ma lei non si sente pronta e lo respinge. A quel punto lui l’aggredisce. La bacia contro la sua volontà, che era stata molto chiara, e lei pur spaventata riesce a staccarsi dalla morsa. Lui la afferra di nuovo e le intima di avere un rapporto sessuale. La ragazza crede che lui abbia un’arma, notando che aveva con la mano avvicinato il marsupio: gli dice che non vuole armi nella sua macchina.
Poi lui scappa con lo zaino di lei, che raggiunge la Brace chiedendo aiuto. Alcuni ragazzi si mettono all’inseguimento dell’individuo mentre vengono avvertiti i carabinieri. Una pattuglia intercetta il giovane all’altezza dell’incrocio tra via Veneto e le laterali di via Romagna e via Piemonte. Così, il giovane era finito in caserma.
