Campo dell’Abbazia, a Cannaregio, si tinge di giallo. No, non perché qualcuno abbia approfittato del bel tempo per dare una mano di vernice, ma proprio nel senso che nessuno sa cosa sia successo, quando, dove e perché siano spariti tre intarsi dal portone dell’ex convento.
Sono tre tasselli di legno semplice, che affiancati a quelli con un motivo geometrico andavano a comporre una scacchiera sul portone storico. Ad accorgersi per prima della sparizione, la consigliera di Venezia è tua, Cecilia Tonon, che ha lanciato una provocazione: «Sono forse diventati i nuovi souvenir per i turisti che passano da campo dell’Abbazia e vogliono portarsi un pezzetto di Venezia a casa?» chiede, ipotizzando il peggiore degli scenari possibili, quasi da romanzo distopico, in cui una bella famigliola si avvicina alla porta con un coltellino, pronta a portarsi a casa un quadrotto di legno.
Per farci cosa non si sa, ma Venezia è Venezia e se la gente torna da Berlino con pezzetti di muro in valigia, perché noi dovremmo essere da meno?
Distopie a parte, la Soprintendenza, che si occupa del convento in questione, fa sapere di non avere informazioni rispetto a cosa sia accaduto agli intarsi e promette di impegnarsi per capire meglio la vicenda. Sulle tracce degli intarsi scomparsi, anche la polizia locale.
«Non so che sia successo» commenta Tonon, «sicuramente mi ha fatto riflettere la recente vendita della chiesa a fianco del portone dell’ex convento. Un posto in cui vengono organizzati eventi e feste e mi chiedo se non sarebbe forse il caso di fare una riflessione sulle implicazioni legate alla vendita di luoghi così importanti per la storia della città e dei suoi residenti a persone che forse non la conoscono e hanno altri interessi rispetto alla tutela di questi posti» aggiunge la consigliera.
Anche i residenti della zona scuotono la testa e dicono di non saperne nulla, ma i tasselli vuoti sulla porta non sono di certo passati inosservati, tutt’altro. Ora aspettano risposte, per capire che fine abbiano fatto, se si siano staccati da soli, provati dagli anni e dall’umidità, o se sia stata opera di qualcuno.
