Sono i giorni più caldi in Friuli Venezia Giulia ma nel fine settimana è in arrivo uno stop all’afa. Secondo le previsioni Arpa Osmer Fvg, infatti, sono in arrivo forti temporali che faranno sì calare le temperature sulle colonnine di mercurio ma che potrebbero preoccupare per la violenza del fenomeno (come successo lo scorso anno con temporali e grandinate).
L'ultimo aggiornamento del bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute annuncia per venerdì 19 luglio ben 17 città da bollino rosso (allerta 3, il livello massimo), sulle 27 monitorate.
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Tra queste c’è anche il capoluogo regionale. Trieste, infatti, compare tra le città più calde in Italia assieme a Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Verona e Viterbo.
La situazione è ben visibile anche dai dati che ogni giorno pubblica il Ministero della Salute. Sono qui elaborati dal gruppo “OnData”: la mappa da loro prodotta mostra i diversi livelli di allerta regionale.
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Non va meglio nemmeno in Friuli. Se appare quasi scontato il caldo sulla costa o in città, preoccupano le temperature più alte in montagna. Nel Tarvisiano si arriva a una temperatura media di 24 gradi, non va molto meglio nel Pordenonese dove la colonnina di mercurio oscilla tra i 18 e i 21 gradi.
Secondo il sito dell’Arpa Fvg, tutta la regione registra in questi giorni un alto “Indice di disagio bioclimatico di Thom "Discomfort Index".
Questo dato, elaborato per la Direzione centrale salute - Area della Prevenzione, mostra chiaramente quali sono le aree dove il caldo diventa “insostenibile”.
Le aree regionali si colorano per il livello di disagio corrispondente qualora in un punto il valore medio giornaliero superi la soglia di 23, 25, 26 o 25 per tre giorni consecutivi, o il valore massimo giornaliero superi la soglia di 26, 28, 29 o 28 per tre giorni consecutivi.
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Giovedì 18 e venerdì 19, come si vede dalle immagini, soffrirà molto il Medio Friuli, la Bassa friulana ma anche l'area del Pordenonese e, come detto, tutta la costa da Lignano a Trieste.
Migliorerà la situazione nel fine settimana dove “l’indice di disagio” tenderà a scendere in parallelo a temperature più miti in regioni.
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Questo miglioramento delle condizioni sarà possibile, come annunciato dalle previsioni Arpa, anche grazie a sparsi rovesci su tutta la regione.
Dal pomeriggio di venerdì 19 sono probabili temporali sulla zona montana, che poi in serata e nella notte successiva si estenderanno a tutta la regione; qualche temporale potrebbe essere anche forte. Al mattino soffierà Borino sulla costa, poi brezze e in serata su pianura e costa soffierà probabilmente vento sostenuto da nord o nord-est.
Andrà decisamente meglio sabato 20 luglio: farà un po’ meno caldo rispetto ai giorni precedenti. Nella notte saranno probabili i rovesci e i temporali, in alcuni casi anche forti. Poi nella giornata il cielo sarà poco nuvoloso con qualche rovescio o temporale nel pomeriggio. Sulla costa soffierà Bora moderata.
Domenica 21 luglio il tempo sarà instabile già dal mattino, con nuvolosità variabile, più intensa nella zona montana. Saranno probabili rovescie temporali sparsi e intermittenti a più riprese nel corso della giornata. I temporali potrebbero essere anche forti.
Potranno sembrare, per i più, indicazioni banali. Ma restano, secondo gli esperti, quelle più efficaci. Sono le raccomandazioni che gli esperti fanno, non solo alle categorie più a rischio come anziani, bambini e persone con alcune patologie, ma a tutti per contrastare il caldo eccessivo.
Semplici accorgimenti di buon senso, come bere spesso, anche se non si ha sete, almeno 1,5 litri di acqua al giorno, evitando bevande zuccherate e alcoliche. Viene poi raccomandato di indossare vestiti leggeri, ampi e preferibilmente di fibre naturali.
Le persone più fragili, se devono uscire di casa, è bene che lo facciano al mattino presto e la sera. È bene fare pasti leggeri a base di frutta, verdure e cibi freschi, evitando di usare il forno e altri elettrodomestici che producono calore come phon e ferro da stiro.
L’azienda sanitaria consiglia poi «di fare docce con acqua tiepida per evitare bruschi sbalzi di temperatura, di rinfrescare la casa nelle ore serali o al mattino presto per consentire un ricambio dell’aria». E soprattutto di «non lasciare mai, nemmeno per periodi brevi, persone o animali in automobili parcheggiate al sole».
Quello che stiamo vivendo è comunque considerato un caldo record. E anche i dati lo confermano. L’acqua del mare, infatti, nel golfo di Trieste, ha raggiunto le temperature più elevate degli ultimi 28 anni. Tra il 14 e il 15 luglio ha sfiorato i 30 gradi e in queste ore si sta attestando intorno ai 29. Per pesare il dato basta ricordare le temperature rilevate dalla stazione di Trieste-molo Fratelli Bandiera nel luglio dello scorso anno, con l’acqua marina che nella prima decade misurava 24,5 gradi, 26,8 nella seconda e 26,3 nella terza. Già allora si rilevava fossero temperature di un grado e mezzo sopra la media. Scorrendo i dati rilevatati da Arpa Fvg dal 1996 al 2023, in media, in queste giornate, il mare misurava 24-25 gradi.
«Dal 1996, quelle rilevate a partire dallo scorso 9 luglio sono le temperature più elevate che abbiamo riscontrato – conferma Fulvio Stel, il direttore tecnico scientifico di Arpa Fvg – non solo vicino alla costa, ma anche al largo, mentre nel mese di giugno le temperature erano in media addirittura più basse della norma».
Un fenomeno determinato «dall’anticiclone – spiega il direttore – da queste masse d’aria di origine nord africana che salgono e arrivano su tutto il Mediterraneo e che si trasmettono poi anche al mare».
In regione temperature dell’acqua molto al di sopra della media si registrano anche a Lignano Sabbiadoro, nella media invece a Grado.
«Nei casi di caldo molto prolungato – spiega Cosimo Solidoro, direttore della sezione di oceanografia di Ogs – lo strato dell’acqua molto caldo arriva sempre più in profondità: questo toglie la via di fuga a una serie di organismi che, in quel caso, si spostano un metro più sotto a cercare l’acqua più fresca, oppure verso Nord».
Ma a Trieste, «con i fondali di circa 10 metri, non molto profondi – fa notare Solidoro – e l’impossibilità di muoversi verso Nord, il rischio è che venga a mancare per una serie di organismi la zona rifugio». Il rischio di andare in sofferenza è più elevato per «gli organismi che hanno bassa mobilità – aggiunge – dalle vongole ai granchi alle spugne».
Non va meglio nel resto d’Italia. Giovedì i bollini rossi sono 14 (Ancona, Bologna, Bolzano, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo).
In stato di pre-allerta ondata di calore (bollino giallo) Catania, Napoli, (che da domani passano e rimangono con il bollino arancione) Milano (oggi e domani, poi diventa arancione) e fino a venerdì Cagliari, Civitavecchia, Messina, Reggio Calabria, Venezia.
Le uniche città da bollino verde (senza rischio per la salute) oggi sono Genova e Torino, che però già da domani passeranno in giallo la prima fino al 19 luglio e la seconda passera da giallo di domani all'arancione di venerdì.
A causa del gran caldo che sta interessando il Veneto, fino a tutto il 19 luglio, il Centro Funzionale della Protezione Civile della Regione ha dichiarato lo Stato di Allarme Climatico per Disagio Fisico sulle aree Costiera, Pianeggiante Continentale, Pedemontana e Montana, alla luce delle previsioni contenute nel Bollettino del Disagio Fisico e della Qualità dell'Aria per il Veneto trasmesso dall'Arpav.
