L’attenzione della giunta si concentra sul progettista del “bosco verticale” Stefano Boeri e sul docente del Mit di Boston Carlo Ratti
PAVIA. Una archistar per pianificare il futuro urbanistico della città. La giunta Lissia vorrebbe infatti affidarsi ad un superconsulente per ripensare gli spazi urbani e l’attenzione di sindaco e assessori si è già concentrata su nomi di fama internazionale come Carlo Ratti e Stefano Boeri.
Chi sono
Ratti, architetto e ingegnere, è docente al Mit di Boston, dove dirige il Mit Senseable City lab, e al Politecnico di Milano, dove insegna Strategic vision for the building engineering of the future.
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Due tra i suoi progetti, Digital Water Pavillion e Copenhagen Wheel, sono stati inclusi nella lista delle “Migliori invenzioni dell'anno” dalla rivista Time e, nel 2014, Copenaghen Wheel ha anche vinto il prestigioso premio Red Dot: Best of the Best.
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Boeri è professore ordinario di Progettazione Urbanistica al Politecnico di Milano, visiting professor in diverse università, tra cui Berlage Institute di Rotterdam, Politecnico di Losanna, Strelka Institute di Mosca. Oltre ad essere presidente della Triennale di Milano. Tra i suoi progetti il Bosco verticale nel quartiere Isola a Milano, due grattacieli di 100 e 80 metri le cui facciate accolgono una biodiversità floristica di oltre 11.000 tra alberi, arbusti ed essenze vegetali.
L’incarico
Urbanisti che la nuova amministrazione vorrebbe coinvolgere per ridisegnare Pavia secondo gli indirizzi politici della coalizione di centrosinistra. A partire dal consumo di suolo zero, da nuove modalità di interconnessione della mobilità, da uno sviluppo armonico in grado di coniugare la storia della città delle Cento torri alla capacità di innovazione di cui Pavia può essere protagonista, tenendo conto di attori come Università, ospedali, Provincia e il sistema dei collegi universitari che rappresenta un unicum in Italia. L’obiettivo è ripensare l’assetto urbanistico con uno sguardo lungimirante, rivolto al futuro, attento alla tutela del territorio e alla valorizzazione del pregiato patrimonio storico e architettonico custodito da una città dalla storia millenaria, capitale del Regno longobardo. Una ripartenza che avrà la sua rappresentazione plastica con il ritiro del Pgt adottato dalla giunta precedente.
Lissia tra fiducia e prudenza
«La revoca della variante al Piano di governo del territorio è in linea con i nuovi indirizzi politici promessi in campagna elettorale», fa sapere il sindaco Michele Lissia che invece, sulla questione archistar, non intende sbilanciarsi, non confermando, né smentendo le indiscrezioni emerse dopo una riunione della segreteria cittadina durante la quale si è parlato appunto di Pgt, di aree dismesse, del progetto Waterfront ereditato dalla giunta Fracassi. Temi caldi e fondamentali su cui si sta concentrando il sindaco che per sé ha tenuto la delega all’Urbanistica.
«La delibera con cui si procederà alla revoca della variante verrà discussa al prossimo consiglio comunale – aggiunge -. Non ci saranno comunque rallentamenti per le grandi aree, come Neca, Necchi, ex Scalo ferroviario, Parco Cardano, che proseguiranno attraverso i Piani integrati di intervento. Le trasformazioni urbanistiche in corso continueranno velocemente e si procederà individuando le soluzioni più opportune».
