Loranzè
Un altro grande successo a distanza di quasi un anno per le cantine fratelli Marco di Loranzè e per i produttori di Carema. Infatti, lunedì 8 luglio a Roma, nell'aula consiliare Giulio Cesare del Campidoglio, si è svolta la premiazione del concorso enologico internazionale Città del vino 2024 giunta alla ventiduesima edizione. Al concorso hanno partecipato 1.300 etichette provenienti da 12 nazioni, giudicate da 60 commissari. I fratelli Marco di Loranzè sono stati premiati con la medaglia d'oro. Nella classifica nebbiolo world sono stati per il Canavese, Nebbiolo doc natìvo 2020, con la medaglia d’argento per il Canavese nebbiolo doc Nèmore 2021, l'oro è andato anche ai produttori di Carema, per il Carema doc riserva 2019. La classifica assoluta riconosce al nebbiolo doc nativo 2020 il prestigioso riconoscimento che si pone così al livello delle più importanti realtà enologiche nazionali. Il concorso è il più antico e prestigioso fra i premi enologici italiani. Nell’occasione, il presidente dell'associazione Città del Vino, Angelo Radica e il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida hanno conferito i riconoscimenti alle aziende vincitrici, sottolineando il primario ruolo del settore enologico nel comparto agricolo nazionale. «Il Nebbiolo – ha affermato Danilo Marco – è al centro del nostro progetto enoico e ha un posto speciale nel cuore della nostra cantina. Il Canavese nebbiolo natìvo nasce dalla suggestione di un vino prodotto a metà 800 dal conte Francesetti nel castello di Loranzè. Il nostro lavoro ha alle spalle una storia preziosa e di fronte nuove opportunità da sviluppare. I riconoscimenti sono un importante segnale positivo per la viticoltura canavesana. Un settore in crescita, con un ruolo trainante nella definizione dell'identità economica e culturale del territorio canavesano». Dunque, talvolta la storia si ripete o, quantomeno si ripresentano le analogie che accomunano diverse epoche della vita di un territorio. Così è per il vino canavesano, che nel diciannovesimo secolo conobbe un periodo di grande fama e che oggi, con il lavoro di numerosi viticoltori, sta riconquistando un posto di rilievo nel panorama enologico nazionale. Il Nebbiolo è il fil rouge che collega questa storia imprenditoriale, fatta di sogni e di ostinazione. Il vitigno è alla base delle doc Canavese e Carema, che hanno conseguito importanti riconoscimenti. Anastasia Patrelli
