Stavolta l’obiettivo della spedizione organizzata dalla Giant trees Foundation di Tarcento presieduta da Paolo Del Medico è quello di sottrarre alla deforestazione e al commercio illegale del legno 900 ettari di foresta Amazzonica.
Il gruppo di studiosi, capitanato da Andrea Maroè, agronomo e tree climber, ormai avvezzo a missioni internazionali di alto valore scientifico, sarà composto anche da Simone Stefanelli, 23enne toscano laureando in Agraria, Caterina Ruberto, 33enne calabrese dottore forestale, Giovanni Caron, 31enne veneto pure dottore forestale e da Matteo Panizza, 33enne lombardo, arborista.
«Andiamo in Perù per combattere la deforestazione con un progetto sostenuto dalla Regione e costruire un centro educativo per la biodiversità, quindi trasformare i taglialegna illegali in custodi della foresta dove vengono abbattuti 500 alberi secolari al giorno per finire sul mercato nero – spiega Maroè –. Si tratta di prelievi puntiformi che rappresentano ormai un reale rischio di estinzione per tante specie pregiate, un giro economico imponente a livello mondiale, secondo solo a quello della droga.
Vogliamo operare un cambio culturale per trasformare queste persone che per cifre irrisorie abbattono specie e alimentano l’illegalità in guardie forestali e guardiaparco che collaboreranno con le associazioni naturalistiche».
L’obiettivo principale è la costruzione di un centro studi per la conservazione della biodiversità, nonché la crescita professionale di guardie forestali e guide ecoturistiche locali nella riserva di Arbio, in Perù, per conservare l’integrità ecosistemica della foresta pluviale della Cuenca del fiume Las Piedras, nella regione di Madre de Dios incentivando la formazione degli abitanti nativi, creando opportunità di lavoro diverse, in particolare per le donne e diminuendo il flusso verso le città. Rientrano nel progetto la costruzione di strutture con funzione ricettiva e di un centro studi scientifico-didattico direttamente nella zona di tutela forestale della concessione “Arbio Perù”.
Importante il programma di formazione sulla conservazione dell’ambiente che sarà riservata alla popolazione locale, in particolare donne e taglialegna illegali dei villaggi limitrofi. Sarà promosso lo studio per una maggiore conoscenza della foresta come mezzo di lotta alla deforestazione e di miglioramento delle condizioni sociali.
Un percorso che dovrebbe permettere di creare attività generatrici di reddito alternative per le comunità locali riuscendo a mantenere i guardiaparco con “adozioni della foresta o di singoli esemplari arborei millenari” da parte di enti o singoli che desiderino contribuire al progetto. Imponenti le ricadute programmate: un migliaio le persone che verranno coinvolte a vari livelli negli incontri di sensibilizzazione nelle Comunità Native di La Vittoria e Tipishka e nelle città di Puerto Maldonado e Lima, una decina gli abitanti dei villaggi limitrofi che saranno impiegati nella costruzione del centro e per la realizzazione del sentiero, altre cinque persone (di cui 4 donne) delle comunità locali verranno impiegate nella nuova struttura ricettiva per la gestione e l’organizzazione delle visite e la permanenza degli studenti e studiosi.
Almeno un centinaio di nativi delle due comunità saranno coinvolti nella formazione come guardiaparco e come guide locali, nella difesa e nella promozione delle risorse naturali locali e sul monitoraggio e protezione dell’ecosistema e dei grandi alberi Una trentina di studenti di varie Università peruviane e Stati esteri effettueranno soggiorni di studio presso la nuova scuola e una ventina di studiosi e ricercatori provenienti dal Perù e vari stati Esteri saranno coinvolti nei percorsi di studio che coinvolgeranno associazioni locali e università estere.
La partenza per la nuova impresa è fissata per martedì: una volta approdati a Puerto Maldonato, i componenti della spedizione risaliranno il rio Las Pietras in canoa, per una sessantina di chilometri e raggiungeranno la struttura di Arbio Perù nel cuore della foresta amazzonica.
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