Una Montagna di Libri, edizione numero 30. La grande estate letteraria di Cortina d’Ampezzo è pronta a partire domani alle 18 all’Alexander Girardi Hall con l’incontro con Katja Petrowskaja. Per poi proseguire con una cinquantina di eventi per tutta l’estate, fino al 23 settembre. Che cosa riserverà questa edizione? E cosa bolle in pentola in chiave futura? È il momento giusto per parlarne con il responsabile Francesco Chiamulera.
Chiamulera, un’edizione particolare quella di quest’estate.
«Un’edizione specialissima, la trentesima. In 15 anni, dal 2009, non ci siamo mai fermati, neanche durante il Covid. Questo grazie all’incredibile qualità di tutte le persone che collaborano, anche le più giovani. E grazie alla comunità cortinese, bellunese, delle Dolomiti, che hanno accolto questo festival come qualcosa di tutti. Ed effettivamente è così: Una Montagna di Libri esiste perché il territorio delle Dolomiti possa accogliere alcuni dei più grandi scrittori e delle più grandi scrittrici del mondo, e continuare ad essere un luogo dove le idee si incontrano».
Domani l’evento d’apertura: in che lidi ci porterà?
«Affidiamo l’inaugurazione ad una grandissima scrittrice di lingua tedesca e origini ucraine come Katja Petrowskaja, autrice di un gioiello assoluto come “Forse Esther”, già riconosciuto come uno dei nuovi classici della letteratura tedesca. Stavolta presenterà il suo nuovo romanzo “La foto mi guardava”, edito Adelphi: un geniale tentativo, secondo me molto riuscito, di costruire delle didascalie colte e piene di nostalgia e memoria del passato. A partire da foto a volte familiari, altre casuali, costruendovi attorno una cornice fatta di immaginazione. Sarà per noi l’occasione di celebrare i 15 anni con i temi più forti che possa avere un festival letterario: il passato e il suo rapporto con il presente. E perché no, parlando di una grande scrittrice di cultura e origini ucraine, anche con il futuro culturale, letterario, pratico di quella nazione. E sarà un omaggio alla lingua tedesca: Cortina sorge a due passi dall’Austria, dal mondo germanofono, e Katja Petrowskaja terrà (con interprete) l’incontro in un tedesco molto colto e raffinato».
A cosa punta quest’estate Una montagna di libri?
«Una direttrice è certamente quella della montagna, dell’alpinismo. Ricorrono i 70 anni dell’impresa del K2, che portò sulla cima alla seconda vetta del mondo l’ampezzano Lino Lacedelli insieme ad Achille Compagnoni. Avremo a riguardo due appuntamenti speciali, con le grandi alpiniste Tamara Lunger e Kristin Harila. Una seconda direttrice è, come sempre, l’occhio sul mondo con alcuni grandissimi storici: su tutti Simon Sebag Montefiore, a Cortina per l’unica data italiana con il suo bestseller “Il mondo – una storia familiare”. E poi Paolo Mieli, Antonio Polito, Marco Mondini. Quindi la terza direttrice, forse la più importante: la grandissima presenza di narrativa al femminile. Da Francesca Melandri, amatissima tra le Dolomiti, e Sandra Petrignani, alla giovane rivelazione Anita Likmeta. Italiana d’origine albanese, che ne “Le favole del comunismo” racconta come l’Albania vedeva l’Italia durante gli anni ’90. Un’altra esordiente assoluta come Marta Aidala con “La strangera”. E una giovane autrice dolomitica come Erica Giopp. Non facciamo quote di alcun colore: semplicemente succede, ed è una notizia bellissima. La presenza femminile è cresciuta in maniera anche qualitativa. Credo da questo punto di vista sia l’edizione dei record».
Altri nomi principali quest’edizione?
«Potrei proseguire con Eshkol Nevo, il principe della narrativa israeliana di oggi. Vorrei ricordare Alessandro Piperno, con il suo nuovo romanzo “Aria di famiglia”. I due finalisti del premio Campiello e il vincitore dello Strega. E per la prima volta il vincitore del premio Valori d’impresa. Avremo preziose anteprime italiane del nuovo libro di Andrea di Robilant dedicato al grande geografo veneziano Ramusio, ad ora uscito solo in inglese, e della già citata Francesca Melandri. E chiuderemo con un gigante come Fernando Aramburu».
Gettiamo infine un occhio nel prossimo futuro, in vista Olimpiadi. State pensando a qualcosa in quell’ottica?
«Sì, sicuramente ci saranno iniziative molto importanti e mirate, ma ne parleremo dopo l’estate. Abbiamo cominciato a parlare di Olimpiadi già due anni fa, invitando a una Montagna di Libri grandi sportivi ed atleti. Per noi è l’occasione di raccontare delle storie delle quali Cortina ha fatto parte in maniera fantastica. E lo faremo con diversi progetti in collaborazione e grazie al Comune di Cortina d’Ampezzo, che segue fortissimamente questa nostra manifestazione».