[31] Barbora Krejcikova b. [7] Jasmine Paolini 6-2 2-6 6-4
Non è riuscita a compiere l’impresa Jasmine Paolini, sconfitta in tre set da Barbora Krejcikova al termine di un match iniziato con difficoltà ma diventato molto più equilibrato nel secondo e nel terzo set.
Krejcikova ha confermato tutte le qualità che le si conoscevano, sia sul piano tecnico che caratteriale, visto che ha giocato (bene) non solo contro l’avversaria ma anche “contro” il pubblico, compattamente schierato per Jasmine. Da sottolineare soprattutto come ha saputo variare il ritmo: rallentando con gli slice per poi accelerare improvvisamente con i topspin. In particolare il pesante dritto incrociato di Barbora è stato una spina nel fianco per Paolini, che ha spesso dovuto compiere vere e proprie prodezze difensive per replicare ad alcune parabole spinte sulla destra. Ma Barbora ha anche servito molto bene, specie nei due set vinti.
Con questo successo Krejcikova eredita lo scettro dalla connazionale Vondrousova ed entra nel prestigioso club delle giocatrici ceche capaci di vincere a Wimbledon: Martina Navratilova (Cecoslovacchia/USA), Jana Novotna, Petra Kvitova e, appunto, Marketa Vondrousova.
D’altra parte, dopo questa sconfitta Paolini si aggiunge alla lista di giocatrici capaci di raggiungere le due finali Slam europee (Roland Garros e Wimbledon) nello stesso anno, senza però successi: Goolagong (1972), Evert (1973, 1984) Morozova (1974) Sanchez Vicario (1995, 1996), Venus Williams (2002).
Primo set: Paolini in difficoltà, Krejcikova impeccabile
Il tennis italiano vive una giornata storica: Jasmine Paolini è la prima giocatrice a raggiungere la finale a Wimbledon. Avversaria è Barbora Krejcikova, campionessa del Roland Garros 2021. A dispetto del differente anno, le due protagoniste sono nate a pochi giorni di distanza (Krejcikova 18 dicembre 1995, Paolini 4 gennaio 1996), eppure in passato si sono incontrate una sola volta; era il 2018 e vinse Barbora per 6-2, 6-1 nella fase di qualificazione all’Australian Open.
Si gioca sul Centre Court, con il tetto aperto, in una giornata variabile (18° di temperatura), nella quale il sole promette di affacciarsi periodicamente. Arbitra la britannica Kelly Rask.
Paolini ha vinto il sorteggio e decide di cominciare alla battuta. Jasmine è comprensibilmente tesa, e nei primi tre scambi perde in lunghezza due colpi di manovra. E così, dopo una discesa a rete mal gestita, deve subito fronteggiare due palle break. Con un vincente di dritto incrociato Krejcikova vince il primo game. Poi mette quattro prime incisive e consolida addirittura a zero il vantaggio: 2-0 per Barbora. Parziale di 8 punti a 1.
Terzo game: Paolini prova a sbloccarsi; aumenta l’aggressività e scende a rete, ma Barbora riesce a difendersi a colpi di slice, allunga lo scambio e finisce per vincerlo con un altro dritto incrociato; la sua completezza tecnica e la duttilità in ogni fase di gioco la rendono una avversaria particolarmente complicata. Ma questo lo si immaginava sin dalla vigilia.
Dopo l’avvio in salita, ora si gioca punto a punto: Jasmine è più decisa, ma prima di ottenere il suo primo game deve salvare due pericolosissime palle del doppio break per Barbora. Ora per Paolini il problema è diventare più incisiva nei turni di risposta: non è semplice perchè Krejcikova serve solo prime (a parte in un caso). 3-1 per Krejcikova.
Quinto game: Jasmine si trova subito 0-30, poi cerca di rimettere in sesto il game, ma sul 30-40 un rovescio in rete la condanna all’1-4. Per lei la partita è complicata anche perchè Barbora gioca con una profondità impressionante: è capace di condurre interi scambi con la palla che atterra regolarmente nell’ultimo metro di campo. Krejcikova sale 5-1 con un altro turno di battuta impeccabile. Percentuale di prime in campo sino a questo punto: 88%.
Nel settimo gioco arrivano un paio di errori gratuiti di Barbora (un autentico avvenimento) e così Jasmine ottiene il suo secondo game: 5-2.
Ma con un altro turno a zero, in 35 minuti Krejcikova conquista il primo set 6-2. Paolini non ha forse espresso il suo miglior tennis, ma non ha nemmeno giocato male. E’ piuttosto Krejcikova che ha sfoderato un set vicino alla perfezione: pungente nei turni di risposta, e con una costanza al servizio impressionante: 19 prime su 21.
Secondo set: cresce Paolini, cala (un po’) Krejcikova
Si comincia di nuovo con Paolini al servizio, e Jasmine riesce a trovarsi per la prima volta avanti in un set: 1-0. Con più di tranquillità nel punteggio, si dedica con più profitto al turno di risposta: entra quasi sempre nello scambio, non sbaglia mai e riesce finalmente a strappare (a 15) la battuta a Barbora: 2-0 Paolini. E sullo slancio sale 40-15. Sembra avere la situazione in mano e invece il game si “incattivisce”; con un pasticcio compiuto sopra la rete rischia addirittura di perderlo, ma alla fine lo raddrizza per il 3-0. E come nel match di semifinale il pubblico festeggia: perchè come contro Vekic, il Centre Court è compattamente con lei. E’ davvero come se stesse giocando in casa.
Quarto game. L’imperturbabile Krejcikova improvvisamente dà segni di tensione: esordisce addirittura con due doppi falli consecutivi. Poi Jasmine vince un bello scambio grazie a un dritto a sventaglio che spolvera la riga: 15-40. Ma a questo punto manca un po’ di killer instinct: un paio di gratuiti consentono a Barbora di risalire e alla fine di accorciare sul 3-1.
Jasmine tiene piuttosto agevolmente la battuta, e sul 4-1 spunta per la prima volta il sole: ma Krejcikova al servizio non sembra infastidita dal nuovo tipo di luce e grazie a un ace e a un paio di servizi efficaci, ottiene il 2-4. Paolini però continua a tenere il turno di battuta senza soffrire: 5-2. Ora è tornata a giocare al meglio, con quella straordinaria mobilità che le permette di rimanere nello scambio anche sui destra-sinistra di Barbora, che destabilizzerebbero il 95% delle avversarie.
Ottavo game: Krejcikova è un po’ più lenta in uscita dal servizio, Jasmine la aggredisce, è anche aiutata da un nastro fortunato e finisce per ottenere il secondo break: 6-2 Paolini in 36 minuti. La finale di Wimbledon si deciderà al terzo set.
Terzo set: Krejcikova intoccabile al servizio, un solo break decide tutto
Di nuovo, si comincia con Paolini al servizio. Decisissima, conquista quattro punti consecutivi (incluso un ace) che le valgono il game a zero. Ma Krejcikova fotocopia: quattro punti consecutivi (incluso un ace), game a zero e 1-1.
Nel terzo game Barbora risponde meglio, ma i due punti conquistati non incidono sul punteggio dei game: 2-1 Paolini. Krejcikova addirittura continua con il percorso netto: secondo game alla battuta a zero e 2-2. Jasmine replica allo stesso modo: nuovo game a zero e 3-2. Ma Barbora pareggia senza problemi: 3-3. Dopo sei game Barbora ha vinto solo due punti in risposta, Jasmine addirittura solo uno (doppio fallo di Krejcikova).
Settimo game. Paolini al servizio parte male: perde un paio di volte la misura nei colpi nello scambio e si trova prima 0-30, e poi 30-40. Salva una prima palla break (slice lungo di Krejcikova) ma capitola sulla seconda con un doppio fallo: 4-3 Krejcikova e servizio.
Nuovo game a zero di Krejcikova e 5-3. Sinora in quattro turni di battuta ha perso un solo punto (doppio fallo) Considerato il rendimento di Barbora al servizio in questo set, non sarà semplice rimediare per Paolini. Che comunque non molla, tiene la battuta a 30 e rimanda al turno di battuta avversario l’eventuale conclusione del match: 5-4.
Decimo e ultimo game: Barbora parte bene, ma sul 30-0 commette un doppio fallo. E’ ossigeno per Jasmine, che riesce finalmente a entrare nello scambio nei punti successivi, conquistando una palla break. Ma la doppista Krejcikova scende a rete e chiude impeccabilmente di volo: parità. Un dritto liftato nell’angolo di Barbora costringe all’errore Jasmine: match point. Mancato però da un rovescio lungolinea troppo lungo. Il pubblico torna a sperare su un passante di Jasmine: seconda palla break annullata da un dritto vincente sulla riga di Barbora. Secondo match point, ma secondo errore di rovescio di Krejcikova. E’ il terzo match point quello buono, grazie a un servizio vincente. Barbora è la campionessa di Wimbledon. Terzo set 6-4 in 45 minuti (1 ora e 56 totali).
Queste le prime dichiarazioni delle protagoniste: Paolini “Barbora hai giocato in modo incredibile. Per me è comunque un sogno avere giocato una partita del genere in questo stadio” E poi: “Chi lo avrebbe detto che una giovane tennista che ha cominciato seguendo il tennis per Federer si sarebbe trovata qui”
Krejcikova: “Questo non è solo il miglior giorno della mia carriera tennistica, ma anche il miglior giorno della mia vita. Jasmine ha giocato benissimo, si è deciso tutto nel finale.” “Faccio ancora fatica a crederci: vincere di fronte a Martina Navratilova. Ho avuto un primo turno durissimo, essere qui, ora, è incredibile per me”. e su Jana Novotna: “Lei è stata quella che ha creduto in me quando ero una junior, mi ha voluto seguire. E ora sono qui con il suo stesso trofeo che aveva vinto nel 1998”.
Saldo vincenti/errori non forzati: Krejcikova -9 (28/37) Paolini -4 (19/23)
Scambi da zero a 4 colpi: Krejcikova 61, Paolini 47
scambi da 5 a 8 colpi: Krejcikova 18, Paolini 19
scambi oltre i 9 colpi: Krejcikova 6, Paolini 10
Punti vinti a rete: Paolini 12 su 16, Krejcikova 11 su 16
