Arriva in aula a Montecitorio il caso degli affitti che Sinistra italiana deve all’Inps per l’occupazione di una sede. A portarlo all’attenzione della Camera è stato il deputato di FdI, Antonio Baldelli, che ha presentato un’interrogazione. Il riferimento è a un debito del partito di Nicola Fratoianni che ammonta a oltre 73mila euro e che risulta anche dal bilancio 2023 di Si, dove si dà conto di quella passività in relazione a un contenzioso promosso dall’Istituto “a fronte di una asserita occupazione abusiva di un immobile di sua proprietà da parte di un circolo territoriale”.
“Nonostante un bilancio in attivo di 240.201 euro e i finanziamenti da oltre 110mila euro ricevuti da un’associazione legata al finanziere George Soros, Nicola Fratoianni non paga il debito contratto con l’Inps da oltre 73mila euro, derivante dall’occupazione abusiva di un immobile risalente ai tempi di Sel”, ha ricordato Baldelli. “Per questo ho presentato un’interrogazione al ministero dell’Interno e a quello dell’Economia e delle finanze”, ha aggiunto, facendo poi riferimento all’inchiesta di Open, firmata da Franco Bechis, che ha fatto emergere il caso.
“Fratoianni, in risposta alla contestazione mossa da un giornalista, ha detto che, anzi, quel debito si trova a bilancio perché, cito testualmente, ‘il bilancio del mio partito per trasparenza lo ha previsto, perché noi siamo trasparenti’. Volevo ricordare a Fratoianni – ha sottolineato Baldelli – che non iscrivere un debito a bilancio è un reato e prevederlo non è un atto di trasparenza, è semplicemente previsto dalla legge”.
Secondo quanto ricostruito da Open, l’occupazione abusiva oggetto del contenzioso tra Inps e sinistra risale al 2016, quando il partito era ancora Sel, ma Fratoianni ne era sempre coordinatore nazionale. Sebbene Avs, con la candidatura e la difesa a oltranza di Ilaria Salis anche rispetto alle sue teorie sull’occupazione abusiva di immobili, sia apparsa particolarmente accondiscendente sul tema, c’è da dire che la questione dei mancati affitti attraversa trasversalmente la sinistra. Anche il Pd, infatti, ha avuto i suoi problemini con il canone delle proprie sedi, in particolare a Roma. Dopo anni di morosità, i dem hanno di recente siglato con l’Ater un piano di rientro dagli ingenti debiti accumulati, nonostante i canoni agevolati grazie a rinegoziazioni avvenute nel tempo. Un accordo raggiunto un paio di settimane fa, dopo che FdI aveva riportato il caso all’attenzione mediatica. Chissà se ora anche Avs deciderà di saldare i propri debiti.
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