L’intelligenza artificiale è il tema del presente e del futuro. Ne abbiamo descritto le potenzialità e le criticità per molti aspetti della vita lavorativa (e non solo) delle persone, specificando anche quei vizi e quelle virtù che sono già a disposizione delle aziende e di chi vuole fare impresa. L’AI potrebbe avere anche un impatto importante – seppur marginale rispetto al successo finale e l’exit sul mercato – per quel che riguarda l’ecosistema degli incubatori (certificati e non) di tutto il mondo. E a giovarne, in maniera particolare, potrebbero essere quelle startup o PMI che si rivolgeranno a queste imprese per far crescere la propria idea.
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Il rapporto tra AI e incubatori non è ancora molto definito. Sicuramente, molti dei servizi e strumenti già presenti sul mercato potranno essere utili ad accelerare alcuni processi. Ma qual è e quale potrà essere il reale impatto dell’intelligenza artificiale in questo settore fondamentale per la nascita e crescita di nuove imprese? La risposta è nel “matching“, ovvero nella ricerca di quelle “corrispondenze” che potranno essere utili alla sviluppo delle nuove realtà imprenditoriali.
Come ha spiegato ai microfoni di Giornalettismo il direttore di InnovUp Giorgio Ciron, al momento l’utilizzo dell’AI all’interno del mondo degli incubatori è limitato. Ma, sicuramente, ci sono alcuni aspetti in cui l’intelligenza artificiale risulterà essere molto utile:
«Penso che l’AI potrà essere uno strumento importante per quel che riguarda il matching tra l’idea di una startup e il profilo del mentor più adatto all’esigenza di questa nuova impresa».
Dunque, inserendo nei sistemi di intelligenza artificiale le caratteristiche di una startup o di una PMI e confrontandole con l’elenco delle competenze inserito all’interno del database dei mentor di ciascun incubatore, si potrà avere una risposta iù adeguata alle esigenze dei founder. Inoltre, lo stesso Ciron ha sottolineato come questa attività di matching può avvenire anche per la ricerca più profilata dei bandi per ottenere finanziamenti pubblici, o anche per trovare investitori. Un pensiero evidenziato anche dal Vicepresidente di InnovUP Stefano Soliano.
«Quello che sarà utile sicuramente è l’impiego di piattaforme, di strumenti AI e di algoritmi il matching tra i “capitali” e le idee di una startup. Spesso, infatti, vengono messi in contatto investitori e startup che hanno idee interessanti, ma senza aver fatto delle analisi di mercato approfondite e capire se quell’idea si stata già sviluppata altrove. L’intelligenza artificiale potrà mettere insieme le esigenze e le “offerte”, in modo tale da ottimizzare gli investimenti».
Investimenti mirati che, dunque, non provocano un dispendio di valore economico non controllato.
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