È un Giulio Ciccone in grande spolvero quello che chiude al 5° posto l’undicesima tappa del Tour de France 2024. Sul traguardo di Le Lorian l’azzurro raccoglie una delle prestazioni più positive degli ultimi anni, e rilancia in tutto e per tutto le ambizioni di un piazzamento di prestigio in classifica generale in una Grande Boucle dal livello stellare. L’alfiere della Lidl-Trek arriva a 1’47” da Jonas Vingegaard, vincitore quest’oggi, battendo sul rettilineo finale niente meno che Adam Yates e Joao Almeida, due scudieri di Tadej Pogacar che hanno dominato il recente Giro di Svizzera.
Il dilemma tra provare a vincere una tappa e fare classifica è ormai risolto, con Ciccone che in generale recupera tre posizioni e fa breccia in top-10. Per lui decima piazza con un ritardo di 7’36” dalla maglia gialla di Pogacar, ma sono meno di tre i minuti che lo separano dal quinto posto di Almeida. Ciò che però fortifica di più le ambizioni dell’azzurro è la sua condotta di tappa: sempre a ruota con estrema facilità fino a quando lo sloveno ha aperto il gas sul Puy Mary, e poi gestione esemplare dello sforzo negli ultimi 30 chilometri senza risparmiarsi e mettendo sulla strada addirittura due scatti a testimoniare una condizione in crescita.
“Oggi è stata una tappa particolare, lunga e soprattutto corsa veramente a tutta dall’inizio; io ho bruciato più di 5000 calorie – esordisce l’italiano -. Una giornata davvero esigente, forse la più dura del Tour fino ad adesso. E poi, come ho sempre detto, bisogna correre con i propri mezzi. Io conosco i miei di mezzi e faccio il massimo con le mie possibilità. Ci sono dei corridori che ne hanno di più, che vanno di più, questo è ovvio. Io corro con le mie possibilità“, la franca e lucida analisi a caldo dell’azzurro della Lidl-Trek.
“Oggi comunque a livello di condizione, di feeling generale, mi sono sentito bene, quindi sono soddisfatto“. Ciccone poi guarda al futuro, provando a fare le carte al suo Tour da qui in avanti: “E’ vero che noi siamo in una posizione in cui ci giochiamo l’ingresso nei primi dieci. Ma poi se guardi i distacchi dai primi tre-quattro c’è spazio anche per delle possibili fughe. Diciamo che nelle tappe dure tutti quanti proveranno ad infilarsi in qualche attacco, noi abbiamo diverse carte da giocarci e dobbiamo sfruttare questa condizione“.
“Aspettiamo le prossime montagne e poi vediamo” è la dichiarazione d’intenti di Ciccone, che chiude con un pensiero su come ha vissuto il momento dell’attacco diretto di Pogacar: “Viverla così in diretta e da vicino fa più male di quando si vede in televisione. Però per me vivere quest’epoca con questi corridori è solo un onore, chapeau a loro“.