Ormai dal 2019 il Renaissance Club di North Berwick è la casa dello Scottish Open. Percorso bello e anche difficile, quello del Lothian orientale, che vedrà soprattutto un argomento tra i tanti che emergono verso l’evento: quale Rory McIlroy vedremo? Il nordirlandese è al ritorno sui green dopo il dramma dello US Open, in cui ha letteralmente buttato via in modo assurdo la vittoria che lo avrebbe riportato in vetta a un Major dopo 10 anni.
Un anno che si sta rivelando tribolato per l’ex numero 1 del mondo, tra i problemi sul campo e quelli fuori (leggere alla voce Erica Stoll, con un’istanza di divorzio da lui presentata e poi ritirata), pronto però a riprendersi quei vertici che lo stavano portando di nuovo al top. Chiaramente, nelle sue settimane di pausa, McIlroy non ha guadagnato alcunché su Scottie Scheffler, ma è rimasto secondo nel ranking mondiale. Il numero 1 dell’OWGR, a proposito, non c’è, ma buona parte della top ten sì: Xander Schauffele, Ludvig Aberg, Viktor Hovland, Wyndham Clark, Collin Morikawa. Oltre a Scheffler mancano solo Patrick Cantlay, Bryson DeChambeau e Jon Rahm.
Sono tre gli italiani che si presentano al via dell’open scozzese. Si rivede in Europa Francesco Molinari, che fu secondo quando il torneo si giocava a Castle Stuart. Guido Migliozzi, invece, si presenta da trionfatore dell’European Swing, che si è preso con costanza e il picco della vittoria al KLM Open. Matteo Manassero, invece, può avere il libero pensiero di prepararsi per il ritorno a quell’Open Championship che, nel 2009, ne accese la stella con il 13° posto da amateur.
Da non dimenticare anche un altro aspetto: ci saranno tre posti che qualificheranno proprio al Royal Troon, ovviamente da prendere tra coloro che non sono già qualificati per il quarto e ultimo Major dell’anno. A questo proposito, si sono svolte una settimana fa le ultime qualificazioni, che hanno visto provarci sia Justin Rose che Sergio Garcia. L’uno si è qualificato, via Burnham & Berrow, l’altro no.