La situazione della Rossa dopo il Gran Premio di Gran Bretagna può essere definita tranquillamente disastrosa, senza false ipocrisie. Soprattutto se si considerano due fattori fondamentali e strettamente collegati tra loro: la vittoria di Charles Leclerc a Montecarlo ha rappresentato allo stesso tempo sia il punto più alto della stagione della Rossa, che, paradossalmente, l’inizio del declino della SF-24; proprio da quel momento, tutti i team rivali sono migliorati, mentre la Rossa è rimasta al palo.
Ma c’è anche chi predica calma e chiede di non farsi prendere troppo dal panico, come il team principal Frederic Vasseur; le sue dichiarazioni post quinto e quattordicesimo posto dei suoi fanno ben sperare: “Silverstone può essere il punto di svolta della stagione per noi così come lo è stato Zandvoort l’anno scorso”. L’ennesimo cambio da “dobbiamo capire” ad “abbiamo capito”. Ma sarà davvero così stavolta?
Innanzitutto, bisogna recuperare un pilota come Charles Leclerc che, oltre alla sua proverbiale sfortuna, riesce comunque a mettersi nei guai quando possibile, forse trasportato troppo da quell’emotività che rappresenta il suo unico punto debole. Nel frattempo, Carlos Sainz, in partenza e privo di qualsivoglia pressione, non ha esitato a criticare gli aggiornamenti di Barcellona, a causa dei quali “si sono persi tre mesi di sviluppo”. Caustico ed efficace.
Provare su una pista come quella inglese un pacchetto di aggiornamenti che crea tanto saltellamento a causa di un pacchetto di sospensioni impossibilitato a sopportare l’aumento di carico, ha messo in luce tutti i problemi della Ferrari. Tecnici e di gestione. L’allontanamento del direttore tecnico Enrico Cardile (direzione Aston Martin) ha reso di fatto vacante il posto di ingegnere che si dovrà occupare della macchina 2025. La prima di Lewis Hamilton, tanto per intenderci. Anzi, no, perché seppur ad interim, il DT della Rossa sarà…Frederic Vasseur. Almeno per un paio di mesi.
Già, perché Loic Serra, in arrivo dalla Mercedes, si occuperà esclusivamente della telaistica. In attesa di quel “Mister X” che prenderà il posto di direttore tecnico presumibilmente alla fine dell’estate. Ma c’è un campionato ancora da giocare e una testa da rialzare. Perché adesso i colpi incassati cominciano ad essere tanti. Troppi.
L'articolo F1, Ferrari: dalla vittoria a Monaco all’inizio del declino, il passo è breve proviene da .