Un imponente Cristo ligneo casualmente notato nella chiesa del cimitero monumentale di Cividale potrebbe essere addirittura più antico del capolavoro del Duomo, il Gesù in croce che campeggia ai lati dell’altare maggiore, sulla parete della navata sinistra, e che gli studiosi attribuiscono al XII-XIII secolo.
Del tutto fortuita la scoperta, ora oggetto di studi per definire con precisione l’età del manufatto, di cui non si conosce l’autore: «È avvenuta – spiega l’assessore al patrimonio Flavio Pesante – nel corso di un sopralluogo al camposanto, funzionale a un piano di restauro della parte storica che l’amministrazione ha in programma e per il quale stiamo cercando fondi.
Stavamo eseguendo una ricognizione nella cappella che sovrasta l’ingresso principale: analizzando l’ambiente abbiamo notato su un muro un grande Cristo, alto quasi due metri, sporco di guano e pesantemente deteriorato.
L’opera ha richiamato l’attenzione dell’architetto che mi accompagnava nella visita, a parere del quale la statua poteva essere molto remota e avere, di conseguenza, un alto valore. Non se ne conosceva la provenienza, né la mano, né la datazione».
«Ho così pregato – continua – il restauratore occupatosi del risanamento degli stucchi nel tempietto longobardo, Stefano Tracanelli, di analizzarlo, per avere il parere di un esperto: ne è rimasto molto colpito, confermando che, pur nell’incertezza dei dati, si trattava di un manufatto antichissimo».
L’assessorato ha dunque disposto il trasferimento del bene al sicuro, nel monastero di Santa Maria in Valle, «a fini di tutela – sottolinea Pesante – e anche perché la chiesa del cimitero non presentava le condizioni adatte per la conservazione della scultura, che in quella sede avrebbe continuato a subire il processo di degrado».
«Ho chiesto indicazioni – rende noto l’esponente della giunta Bernardi – al professor Luca Mor, uno dei massimi esperti di crocifissi storici, curatore della grande mostra dedicata che negli anni scorsi era stata promossa a palazzo de Nordis.
Era stato proprio in quell’occasione che si era scoperto che il gruppo scultoreo dei Dolenti rappresentava, in origine, un tutt’uno con il Cristo del Duomo».
Il ricompattamento del corpus, con la collazione delle statue della Vergine e di San Giovanni ai piedi del crocifisso, è già programmato.
«Adesso – informa l’assessore – il Gesù ligneo rinvenuto in cimitero, che potrebbe risalire al XII secolo, è appunto oggetto di analisi: speriamo che l’indagine si concluda tra settembre e ottobre, per poter quindi procedere al restauro, che si annuncia impegnativo.
Preliminarmente, però, abbiamo intenzione di esporlo per un breve periodo in monastero, per dare a residenti e visitatori la possibilità di scoprire questo nuovo tesoro cividalese. Stilisticamente, sotto il profilo scultoreo, è meno raffinato del Gesù del Duomo, ma rappresenta senza dubbio una straordinaria testimonianza.
La croce su cui poggia non è quella originale, è certamente posteriore: anche in questo caso, peraltro, andranno eseguiti dei sondaggi per appurarne con precisione l’epoca di realizzazione.
Il tutto è stato naturalmente comunicato alla Soprintendenza, che ha già visionato la statua e che seguirà l’iter».
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