«È stato un fulmine a ciel sereno, non c’era nulla nell’aria che lasciasse presagire che il presidente della Fondazione Teatri delle Dolomiti avrebbe rassegnato le dimissioni». Il sindaco di Belluno, Oscar De Pellegrin non nasconde lo stupore, la perplessità, ma anche il dispiacere per le dimissioni irrevocabili di Massimo Ferigutti, arrivate venerdì 5 luglio e giustificate da motivi personali.
«Nei prossimi giorni approfondiremo meglio con il diretto interessato cosa è successo. Preferisco parlare vis à vis piuttosto che al telefono», ammette De Pellegrin, che non si capacita di questa scelta, anche se cerca di smorzare la vicenda.
«Il presidente e la Fondazione stanno lavorando bene, cercando di portare un cambiamento, ma anche un consolidamento di quello che c’era prima. Come amministrazione», precisa De Pellegrin, «siamo soddisfatti del suo operato, ora il nostro scopo principale è andare a capire cosa sia successo realmente, e cosa si nasconda dietro quelle motivazioni definite personali».
La notizia delle dimissioni di Ferigutti ha creato un terremoto all’interno della Fondazione e anche ai piani alti di palazzo Rosso.
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Qui la notizia ha lasciato tutti di sasso. Che ci fosse qualche attrito con le altre associazioni era chiaro fin dall’organizzazione della stagione teatrale conclusasi qualche mese fa.
Con i tagli alle risorse, infatti, qualche compagnia non aveva potuto mettere in campo la stagione come negli anni precedenti, decurtando molti spettacoli.
Ma il primo cittadino non si arrende. Anche se le dimissioni di Ferigutti sono definite dallo stesso interessato “irrevocabili”, per De Pellegrin «nessun capitolo è chiuso, quando c’è voglia di portare a casa gli obiettivi che ci eravamo prefissati, quando c’è dialogo e confronto tra le parti».
La volontà di ricucire lo strappo è forte nel primo cittadino, visto che queste dimissioni lo colpiscono direttamente, poichè la scelta dell’autore e regista era stata sua.
«L’unica nota che non mi piace», conclude De Pellegrin, «è che qualcuno sia contento che le cose vadano male. Eppure stavano e stanno andando bene».
Una volta parlato con il presidente, la vicenda sarà portata in giunta comunale, che dovrà decidere il da farsi.