Jasmine Paolini è ai quarti di finale di Wimbledon. La quinta giocatrice della storia a riuscire nell’impresa, approfittando anche del ritiro di Madison Keys sul 5-5 del set decisivo. La tennista di Bagni di Lucca, che ha la chance di entrare in semifinale giocando contro Emma Navarro, ha parlato delle sue sensazioni in conferenza stampa.
“Come si fa ad avanzare ancora? Boh, ancora non lo so (ride, ndr). Sarà dura sicuramente – afferma Jasmine – non ho mai vinto con Navarro (parla anche di Gauff, la conferenza è stata fatta prima del match tra le due americane, ndr), ha un tennis pazzesco secondo me, gioca molto bene. Ma cercherò di fare il mio come ho fatto in questi giorni sperando che mi riesca bene“.
Le viene poi chiesto chi avrebbe preferito affrontare tra Gauff e Navarro: “Entrambe mi hanno messo in parecchia difficoltà. Con Emma ho fatto fatica: ha una gran velocità di braccio, si muove bene. Per un certo verso la vedo anche simile a me, ma negli ultimi match ha giocato meglio di me“.
Con Madison Keys non è stata però una partita semplice da gestire: “Sul dritto, appena rallentavo un attimo, mi arrivava una palla velocissima dal suo dritto. La sua velocità è tra le migliori del circuito, forse è stata la cosa più difficile, che se non giocavo bene sul dritto mi arrivava una bella mazzata“.
Dopo un primo set dominato, nel secondo è andata sotto 5-1, avendo poi la forza di rimetterlo in piedi. Ma cosa è passato nella testa di Paolini in quei momenti? “Sono calata un po’ all’inizio e Madison mi è andata sopra. Sul 5-1 ho provato a giocare punto dopo punto, sia per provare a rientrare in partita e anche perché mi sono detta che su questa superficie non si sa mai, sia quando sei in vantaggio ma anche in svantaggio, la partita può sempre sfuggirti di mano. Un peccato quel dritto sul 6-6, però succede”.
Ovviamente non si può evitare il discorso sul momento cruciale della partita, quando Madison Keys è rientrata in campo senza avere la giusta condizione per poter portare avanti la partita: “Non mi ero accorta che si era fatta male durante il game precedente. Quindi mi sembrava strano che lo chiamasse prima di servire per il match sul 5-4. Mi dicevo di rimanere attiva e concentrata, che non si sapeva mai quello che succedeva. Poi ho visto che zoppicava e mi sono un po’ innervosita, pensando al dover sfruttare la chance. Ma mi è dispiaciuto molto vederla uscire in quel modo dal campo, non si è ritirata per prevenzione ma perché si è fatta davvero male“.
Di nuovo ai quarti di finale Slam, come successo a Parigi (dove è anche migliorata). Ma quale ha ‘preferito’, emotivamente parlando? “Non lo so. Però Parigi rimane la prima volta, è stato diverso. Ma anche oggi, in questa partita, non c’è stato modo di essere troppo felice per la situazione, era irrispettoso. Forse ho sentito Parigi un pelino di più“.
Dichiarazioni da Vanni Gibertini