GRADO. È stato sciolto domenica, per la 787.ma volta consecutiva, il voto di ringraziamento alla Vergine di Barbana da parte della comunità gradese che nel 1237, affidatasi alla statua della Madonna, che dal 582 si trova nell’isolotto della laguna, venne salvata da una terribile pestilenza. Una di quelle “pesti”, per arrivare ai giorni nostri, da cui «ancora oggi bisogna essere liberati e che uccidono il cuore». Così le ha definite il parroco-arciprete monsignor Paolo Nutarelli che quest’anno (assente l’arcivescovo di Gorizia Redaelli, a Trieste per la visita del Papa) ha presieduto, emozionato, la solenne processione del Perdòn. Tra le “pesti” del presente monsignor Nutarelli ha inserito infatti il «vedere sempre l’altro come l’avversario da abbattere», ma anche «la ricerca del proprio tornaconto, sempre». «Penso al mondo della politica, dell’economia», ha aggiunto, parlando anche del crescente individualismo, cui fornisce però un antidoto il volontariato.
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Il Perdòn 2024 è iniziato già verso le 5 del mattino, quando i primi pescatori hanno iniziato a compiere gli ultimi ritocchi alle barche, subito dopo addobbate con le ortensie che tanti gradesi hanno portato sul molo. Il porto si è animato in pochissimo tempo. Una vera e propria marea di gente ha assiepato i moli, non solo quelli attorno al Mandracchio, “bardato” a festa con i gran pavesi e le bandiere a sventolare, e le finestre colorate e impreziosite da drappi e trine. Esposte dalle case, forse, ancor più degli anni scorsi. Tante le persone che, a loro volta, si sono recate direttamente a Barbana con i motoscafi di linea. Del resto è questa la vera tradizione locale, particolarmente sentita dai gradesi, ma anche dai turisti “habituès” dell’Isola.
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Puntuale, dopo il breve tragitto dalla basilica al porto e l’imbarco della statua della Madonna degli Angeli sulla “Regina del Mare” dei Portatori della Madonna (al grido di “In nome de Dio, avanti!”, anche questa volta pronunciato dall’ex presidente dei Portatori Antonio Toso) la partenza del lungo convoglio di barche. Poi il suggestivo arrivo a Barbana, annunciato dal suono delle campane a festa. Quindi la solenne celebrazione - nell’ombroso parco dell’isola stessa - presieduta, come si è detto, dall’arciprete monsignor Paolo Nutarelli assieme al priore di Barbana, il monaco benedettino della Congregazione brasiliana dom Ângelo Alves de Oliveira e al vescovo di Bahia in Brasile dom Paulo Romero, responsabile internazionale della Congregazione.
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Alla cerimonia ha partecipato un nutrito gruppo di autorità, dal prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi all’assessore regionale Alessia Rosolen, passando per i responsabili di Circomare, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia locale, Vigili del fuoco, Git, Fondazione Carigo e Comune di Aquileia, oltre che a numerosi delegati delle associazioni locali fra cui, con personale e mezzi di servizio, la Sogit e la Protezione civile. Una citazione va fatta anche per i componenti della Banda civica e soprattutto per i pescatori e i referenti della Cooperativa, che si sono dati da fare per il Perdòn.
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C’era naturalmente il nuovo sindaco di Grado Giuseppe Corbatto, che nel suo intervento, a conclusione della messa, ha affermato: «Mi auguro che l’incontro tra la nostra Madonna degli Angeli e la Madonna di Barbana possa simboleggiare un momento di armonia e soprattutto di pace in questo periodo storico tormentato da pericolose guerre. Spero inoltre che lo sguardo di Maria Vergine possa posarsi sulla nostra comunità di Grado e ci spinga a lavorare insieme per un mondo diverso, dove nessuno sia lasciato indietro, dove i valori della solidarietà e della dignità umana siano alla base di ogni nostra azione, individuale e collettiva». Preannunciato dalle feste della vigilia, il Perdòn si è concluso così con quella post-voto: nel parco di Barbana tanti gruppi si sono ritrovati per il pic-nic, altri si sono dati appuntamento in ristorante e anche nei pressi dell’imbarcadero, all’angolo del Donatore di sangue. Unico incidente: una donna friulana di 74 anni è inciampata e ha battuto la testa: è stata trasportata precauzionalmente per gli esami del caso a Monfalcone.
