L’asso iberico cala dopo uno splendido primo set ma tiene a bada i colpi insidiosi del francese. Nei quarti di finale per lui Paul o Bautista
[3] C. Alcaraz b. [16] U. Humbert 6-3 6-4 1-6 7-5
Carlos Alcaraz vince il suo incontro di ottavi di finale contro Ugo Humbert e avanza nei quarti dove aspetta Paul oppure Bautista Agut. Prestazione con alti e bassi da parte del campione in carica, che nella seconda parte del primo set raggiunge un livello molto vicino a quello dello scorso anno quando vinse il torneo, ma che nel prosieguo della partita cala in attenzione e in continuità con i colpi da fondo. Humbert approfitta delle insicurezze del campione spagnolo e si esalta, spingendo a tutta forza, come del resto piace a lui, i colpi in risposta.
Humbert ha il torto di cedere un secondo set decisamente aperto con un game disgraziato e ingenuo; si appropria del terzo set soprattutto per la latitanza prolungata dello spagnolo e cede solo al dodicesimo game un quarto set che lo ha visto protagonista nella fase centrale. Alcaraz si è fatto sorreggere dalla sua strepitosa classe e da un istinto quasi infallibile che lo ha portato a eccellere quando era obbligato dal risultato a farlo, ma certo qualche errore del transalpino lo ha aiutato a rimanere in agguato per la zampata finale.
Il murciano ha bisogno di dare continuità ai momenti di eccellenza per affrontare l’ultima parte del torneo, soprattutto se nella prossima partita l’avversario sarà Tommy Paul, atleta che sta dando il meglio di sé proprio nella solidità del suo tennis.
In alcuni momenti Alcaraz è stato comunque semplicemente straordinario: si tratta ora di vivere magari meno di momenti irresistibili e più di continuità del suo eccellente rendimento.
Alcaraz non lascia trascorrere molto tempo prima di presentare il suo volto più duro in risposta: nel quinto game approfitta della latitanza della prima palla del francese per rimandare due palline negli ultimi centimetri del campo. Humbert rimane sorpreso e non si organizza per tempo. Il campione iberico approda allo 0-40 e il break arriva puntuale dopo un dritto di Ugo nettamente oltre l’out opposto. Anche il francese ha le risorse per rispondere in maniera puntuta considerandone la capacità di abbreviare il movimento con il dritto per tradurlo in un meccanismo maggiormente lawn; Ugo brilla per alcune conclusioni ma non riesce a rendere la pariglia al rivale e rimane attardato di un turno di servizio nel 3-2 delineatosi dopo mezz’ora di gioco.
Carlos teme le invenzioni dell’avversario e prova minarne la consistenza degli appoggi anche con la palla corta, circostanza che lo porta anche all’errore ma soprattutto a generare qualche dubbio in più nella mente dell’avversario, preoccupato di non farsi schiacciare troppo a fondocampo. Humbert serve nel nono game e deve fronteggiare nuovamente un Alcaraz straripante, capace di spingere praticamente da ogni dove e di far ripartire lo scambio anche in ribattuta a un servizio mancino a uscire. Il francese non riesce quasi mai a tenere in mano lo scambio perché il murciano utilizza ogni decimetro quadrato del campo per obbligarlo a colpire in condizioni precarie, con lo slice prima e con l’affondo coperto per chiudere.
Si fa 0-30 in un baleno e Humbert riesce solo ad annullare un primo setpoint per poi arrendersi al secondo con un dritto in rete: Ugo sbaglia anche perché il campo che Alcaraz gli mostra da oltre la rete è strettissimo e per il favorito numero sedici il colpo vincente deve parere l’unica via per mettersi in tasca qualche punto. È dunque 6-3 in quarantadue minuti con il francese che mette a segno tre vincenti in più dell’avversario, dato paradossale che riflette un inizio frazione sostanzialmente in equilibrio.
Ugo non ha scelta: deve eccellere al servizio e in risposta per destabilizzare un Alcaraz che impressiona per potenza e controllo sia in attacco che quando deve parare per poi ripartire. Humbert si porta sul 2-2 con quattro ace (nel primo set ne aveva messo a segno soltanto uno); il francese è lodevole quando serve ma fa ancora meglio in ricezione, dove nel quinto game prende a rimbalzare le fiondate del murciano sia da destra che da sinistra in maniera nuova e insidiosissima. Alcaraz si scopre leggibile e mette anche un doppio fallo e una volée di dritto oltre la riga orizzontale che corre sotto le scarpe del mancino d’Oltralpe.
Ci sono quattro palle-break per Humbert, che ora dirige meglio il colpo in risposta e con un passo in avanti attacca con maggiore agio: Carlitos ne annulla una con un colpo al volo di rovescio in allungo e un’altra con un servizio saettante. Il momento più bello e avvincente del match sin lì si conclude con il rovescio lungolinea dello spagnolo, che sale 3-2 con una grande prova di determinazione e sangue freddo.
Il match sta cambiando: Alcaraz non è calato con la percentuale di prime palle ma Humbert è più disinvolto e carico in ribattuta e allo stesso tempo reagisce con tempestività sconosciuta nella frazione iniziale al contrattacco del rivale. L’iberico si affida agli ace, che salgono anche per lui rispetto al primo set, e raggiunge non senza pensieri il 5-4. Carlos è anche meno pulito nell’esecuzione dei colpi e nel decimo game un paio di fendenti risultano troppo alti e facilitano le conclusioni del francese.
Humbert si porta sul 40-30 ma si fa riprendere da un rovescio lungolinea del murciano; Alcaraz si ingolosisce e da vero campione arpiona il vantaggio esterno con una risposta di rovescio da destra verso sinistra. Siamo improvvisamente al setpoint per lui: Ugo affonda con il dritto a uscire e l’iberico rimette un dritto alto, cui il francese ribatte con un drive nell’angolo opposto. Alcaraz, che è scivolato nel recupero precedente, si rimette in piedi e corre dall’altra parte per raccattare un lob disperato. Humbert appoggia una tremula volleina di dritto e l’altro è già lì a costringerlo ad un nuovo colpo di volo, che, come tutti immaginano, cammina nel verde out.
Applausi increduli e il campione uscente ascolta rivolgendo lo sguardo a Juan Carlos Ferrero. Sei ace per parte e due set a zero per lo spagnolo.
Il francese prova a dimenticare la delusione di un set giocato in crescendo e svanito nel nulla in pochi scambi e con una sua enorme ingenuità. Humbert tiene al servizio e Carlos forse non spinge come potrebbe per mettere subito alle corde l’avversario ferito. Alcaraz, al di là dello splendido decimo game del set appena passato, conferma di essere meno brillante nei colpi. Lo spagnolo gioca un doppio fallo e torna a concedere una palla-break al francese: Ugo si esalta con un dritto lungolinea e con una risposta fulminea che deforma l’esecuzione della volée dello spagnolo. Che casca fuori e determina il break per il francese.
Il match si capovolge in pochi minuti con Alcaraz che perde il filo del suo tennis, aiutato in questo dalla verve del ragazzo di Metz, che opera un nuovo break e si prepara a servire sul punteggio di 4-1. Carlitos si è spento dopo il glorioso finale di set, riproponendo uno di quei passaggi a vuoto che ogni tanto caratterizzano le sue performance; Humbert continua in stato di eccitazione agonistica e chiude il set dopo soli trentaquattro minuti con una sciabolata di rovescio lungolinea. Tre break consecutivi e sei game uno dopo l’altro.
Nuovo parziale e nuovo rimescolamento delle carte all’insegna delle scelte azzardate e talvolta matte dei due. Alcaraz si riquadra in pochi attimi e gioca al meglio per garantirsi il break di inizio partita, ma Humbert risponde come uno spiritato e strappa a sua volta il servizio. Ugo dovrebbe ora servire con senno per non dare spazio al balbettante rivale, ma smarrisce la battuta principale e nel finale anche la misura dei colpi soprattutto con il dritto, il meno sicuro dei suoi colpi di rimbalzo.
Il momento più bello della partita è per ora alle spalle e i due giocano con meno costrutto; si vedono oltretutto diversi errori nei game che determinano il 3-2 con palla in mano per il favorito della vigilia. Alcaraz serve poche prime palle e il suo rivale non smette di licenziare risposte intinte nel curaro, con lo spagnolo che insiste oltremodo sul rovescio bimane: riecco il doppio fallo e il passante lungolinea del francese, che si avvicina e acciuffa il secondo contro-break.
Ugo si è rimesso i piedi mentre Carlos fatica e subisce tre game consecutivi che lo mandano a servire sul punteggio di 3-4. Il mancino sprinta in avanti e passa di dritto, poi scarta il cadeau di un doppio errore e in breve è 0-40: Carlos ritrova il servizio come d’incanto e scaccia lo spettro del quinto set con due ace e altrettanti servizi vincenti, conquistando un insperato 4-4. Lo spagnolo procede a fiammate improvvise e sorrette dall’istinto del campione mentre il francese si insinua nelle incertezze del rivale per esplodere i suoi colpi; anche lui commette più errori ma con la battuta si porta sul 5-4.
Il numero tre del seeding si reca in risposta nell’undicesimo game con la voglia di far saltare il banco e confeziona una palla corta di dritto in controtempo, cui fa seguito un drittone lungolinea. Humbert sente la gravità del momento e manda nella zona proibita del prato uno smash non impossibile; è il preludio al break, quasi ineluttabile. Carlos cambia campo e conferma di aver ritrovato la sberla di servizio, guarda caso quando sta servendo per il match. E il 7-5 è servito.
