[1] J. Sinner b. [14] B. Shelton 6-2 6-4 7-6 (9)
LONDRA – Prima del match, interrogato su come stesse dopo le tre tremende maratone di fila che aveva superato per arrivare ad affrontare Jannik Sinner (5 set con Bellucci, 5 con Harris, 5 con Shapovalov), per di più senza giorno di riposo ieri, Ben Shelton aveva – comprensibilmente – affermato di stare bene. Ma sono bastati pochi minuti di match per capire che lo statunitense si era presentato in campo con la spia della riserva abbondantemente accesa.
Qualche gran servizio dei suoi Ben lo ha piazzato, ovviamente, ma anche nell’esecuzione del suo colpo migliore si poteva vedere qualche impaccio, una minore esplosività rispetto al solito. La macchina da risposte che è Jannik in questo torneo (chiedere a Berrettini, che si era visto ritornare missili che sarebbero stati ace contro chiunque altro) se lo è letteralmente mangiato, e sugli scambi Shelton o sbagliava in modo passivo, o rischiava troppo. In un’ora e un quarto Sinner si è trovato avanti 6-2 6-4, con statistiche che non danno adito a dubbi. Ben è riuscito a fare solo il 60% di punti con la prima palla, il 50% con la seconda, e ha commesso 20 errori gratuiti, in 18 game. Tre servizi persi, nessuno per Jannik. Quando davanti hai il migliore del circuito in forma, con questi numeri non hai scampo.
Una reazione di nervi e orgoglio a inizio terzo set, complice un attimo di distrazione dell’italiano, porta un break e il vantaggio di 2-0 per Shelton, che sale fino al 4-1. Bravo qui lo statunitense, sta tirando fuori tutte le risorse che ha, ma il contro-break di Sinner arriva implacabile, ed è 4-4. Ci sono scambi divertenti, in particolare un “tweener” (colpo fra le gambe) frontale di Jannik, ma anche alcuni errori da parte di entrambi. Uno di questi, un dritto lungo sul 5-6, costa un set point contro a Sinner, ma la risposta di Ben si schianta sul nastro. Poco dopo, siamo al tie-break. Una volée che scappa fuori a Ben dà un mini-break a Jannik, che sale 5-2, ma due errori dell’italiano consentono il pareggio a Shelton, che poi molla un super lungolinea e si prende un secondo set-point, questo con la battuta a disposizione, ma lo spreca tirando largo il dritto.
Ne arriva un terzo col servizio vincente, ma è lo slice a sfuggire lungo a Ben stavolta. Quanti rischi in questa fase per Sinner, però. Finalmente un ace centrale porta l’azzurro al primo match-point, che Shelton cancella con la battuta, per poi conquistarsi il quarto set-point. Il dritto lungo dello statunitense salva ancora Sinner, che batte forte, va di nuovo a match-point, ed è il doppio fallo di Ben a chiudere l’incontro. Terza volta di fila nei quarti di finale a Wimbledon per Jannjik, attende il vincitore tra Medvedev e Dimitrov.
