TRIESTE. È morto improvvisamente ieri per un malore in casa Michele Tarlao, agente di polizia e sindacalista 62enne, impegnato durate la sua carriera in diverse operazioni investigative nazionali e internazionali. A trovarlo senza vita ieri mattina, nella sua abitazione natale di Muggia, la madre.
Tarlao, che lascia la moglie Michela, sposata nel dicembre del 2019, viveva fra Trieste e Milano ed era andato in pensione, lasciando la Questura di Trieste, circa un anno fa. Da allora era giudice onorario al Tribunale di Trieste. Negli ultimi anni del suo lavoro aveva anche partecipato a un progetto internazionale di cooperazione tra corpi di Polizia di diversi Stati, sotto l’egida delle Nazioni Unite, in Cisgiordania, osservando da vicino per tre anni le lacerazioni di un’area del mondo devastata da tensioni e sanguinosi conflitti.
Noto in città non solo per il suo lavoro come agente e per l’impegno portato avanti per anni come segretario del sindacato di Polizia Silp Cgil, Tarlao era molto attivo e conosciuto, non solo a Trieste, anche per il suo impegno su vari fronti, compreso quello in campo umanitario e del volontariato e, di recente, pure nella politica cittadina.
Da anni assieme alla moglie si dedicava, con impegno e passione, a un progetto umanitario con al centro i più piccoli e fragili, in Africa. Era responsabile dell’associazione Amici di Ndugu Zangu Onlus, che da 25 anni gestisce in Kenya le attività della Ndugu Zangu, ora Narrapu Community, di Oldonyiro, in una remota area della Contea di Isiolo, all’imbocco della Rift Valley, dove vengono assistiti donne e bambini malati.
Sempre attento e impegnato sulle tematiche del lavoro, della sicurezza e del sociale, Tarlao negli ultimi tempi aveva deciso di impegnarsi attivamente in politica, nel Pd triestino, con il ruolo di responsabile del forum sicurezza e coesione sociale del partito. Il Pd lo ricorda, per voce della segretaria cittadina Maria Luisa Paglia, esprimendo profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia. El.Col.