TRIESTE Canoni in aumento, stanze che scarseggiano e lo spauracchio, ancora nel 2024, di trovare abitazioni con arredi vecchi, le famose case dei nonni riadattate per locazioni a studenti. È il quadro che contraddistingue la caccia agli alloggi da parte degli universitari fuori sede a Trieste.
Luglio è il mese in cui la maggior parte dei ragazzi cerca una soluzione, prima di iniziare le lezioni dopo le vacanze, ma sono in tanti a non trovare camere disponibili. Molti appartamenti negli ultimi anni sono stati infatti convertiti in case vacanza, mentre nei pochi rimasti i prezzi sono saliti.
L’opzione prioritaria, a detta degli studenti, è la stanza singola, per poter godere di privacy e spazi. Meno gettonate le stanze doppie, anche se più economiche. Su web e social gli annunci sono tanti, di ragazzi che faticano a trovare uno spazio adeguato e che fanno i conti con un bilancio mensile da far quadrare. E gli oltre 500 alloggi messi a disposizione dall’Ardis, l’agenzia regionale per il diritto allo studio del Friuli Venezia Giulia, coprono solo in parte la grande richiesta di spazi.
I PREZZI
Se fino a qualche anno fa era possibile trovare una camera in città anche a 200-250 euro, le cose sono radicalmente cambiate. Per un ambiente confortevole, con stanza singola ampia, elettrodomestici condivisi e wifi, si va da 350 euro a oltre 500 al mese.
Qualche esempio: una camera in via Valerio è a 370 euro, 400 in via Fabio Severo, 510 in zona San Giusto, 540 in via Battisti. Si possono anche trovare proposte attorno ai 300 euro, ma spesso si tratta di case con arredi datati o con metrature anguste. Si può scendere ancora per una doppia, a circa 200 euro a testa, ma non è una sistemazione molto amata.
I SUGGERIMENTI DI FIMAA
A confermare l’incremento dei prezzi è anche Andrea Oliva, presidente provinciale e regionale della Federazione degli agenti e mediatori di affari aderenti a Confcommercio, «ma il vero problema – sottolinea – è che gli appartamenti in affitto non si trovano. Anche se le agenzie di solito non trattano singole camere, quello che consigliamo ai ragazzi che si rivolgono a noi è di cercare una casa intera da poter poi dividere tra loro, organizzandosi in autonomia. Così c’è qualche chance in più».
LA VOCE DEGLI STUDENTI
Parlando sempre degli affitti privati in città, Enrico Galante, presidente della commissione sul diritto allo studio del Consiglio degli studenti di Units e rappresentante degli studenti in Ardis, sottolinea che «i prezzi sono lievitati alle stelle e negli ultimi anni per i ragazzi diventa sempre più difficile. Abbiamo anche avviato un gruppo Telegram per dare una mano, ma aiuta marginalmente la ricerca. Chi ha una borsa di studio riesce a far fronte alle spese di affitti alti. Altri devono cercare un lavoro da affiancare allo studio per potersi mantenere. In questo caso però – aggiunge – diventa spesso difficoltoso conciliare i tempi delle lezioni con quelle di un’occupazione».
ALLOGGI ARDIS
Le case dello studente gestite dall’Ardis sono riservate a ragazzi con requisiti di reddito e di merito. Il limite Isee è stato innalzato quest’anno a 27.726,79 euro. A Trieste i posti letto sono 521 in tutto: 73 nell’edificio E1, 213 nell’E3, che comprende anche 30 mini alloggi, 97 nella palazzina di via Gaspare Gozzi e 120 all’ex Ospedale Militare, «inoltre agli studenti nelle graduatorie come idonei non beneficiari, ai quali non venga offerto un posto alloggio nelle case dello studente Ardis per esaurimento dei posti disponibili – precisano dall’agenzia – viene concesso un contributo di 1.500 euro a fronte della presentazione di un regolare contratto d’affitto della durata di almeno 10 mesi». Tutte le informazioni e il bando sono online sul sito dell’Ardis. —
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