Issiglio
Chiusa da ottobre dello scorso anno, ha riaperto i battenti giovedì l’ex Società operaia di Issiglio, storico locale di ristorazione che, con l’ultima gestione, si presentava sotto la denominazione di “La sucità d’Issaj”.
Dopo due bandi pubblicati dal Comune, proprietario della struttura, andati deserti, al terzo tentativo l’amministrazione comunale nuovamente guidata da Sergio Vigna ha fatto centro. Sarà una giovane coppia reduce da un’esperienza nel settore della ristorazione maturata in un locale di Ivrea, “L’Osteria vecchia Ivrea”, appunto, a gestire la storica realtà. Valentina Gennaro, 36 anni, e Pierdomenico Ghirmu, 49, lei di mamma eporediese e papà napoletano purtroppo scomparsi, lui di papà eritreo e mamma di Issiglio, dopo dodici anni nel ristorante di vicolo Cantarana, nel cuore della città delle rosse torri, hanno deciso di lanciarsi in una nuova avventura nel paese che ha visto nascere e crescere Pierdomenico stesso.
«Abitavamo a Ivrea, a quei tempi. Poi la forzata clausura in un alloggetto cui ci aveva costretti il Covid, ci ha consigliato di trasferirci qui a Issiglio, nella casa di famiglia, facendo poi la spola dal paese alla città. Ma ne è valsa la pena, anche perché volevamo che il nostro bimbo crescesse a contatto con la natura», racconta Pierdomenico Ghirmu. Che poi aggiunge: «A Issiglio ho vissuto un’infanzia bellissima e dunque vorrei che fosse così anche per Alessandro, 6 anni, che frequenterà la prima classe della scuola primaria a Vistrorio. Intanto, si è già creato un suo piccolo orticello dove coltiva erbe aromatiche e mirtilli. Tutto ciò a Ivrea non sarebbe stato possibile». Sono entrambi cuochi, Valentina e Pierdomenico. In cucina, e non solo, sempre uno a fianco dell’altra. E capita spesso che si punzecchino a vicenda. Scherza, Valentina Gennaro: «Un po’ come Sandra e Raimondo, di televisiva memoria». Del ristorante di Ivrea portano con sé bellissimi ricordi. A partire dalle cene servite agli studenti universitari del Soas e dell’Auc, clienti tra i più affezionati. Dice Valentina: «Ritrovi all’insegna della pura goliardia, senza che tuttavia questa sfociasse nel triviale o fosse quantomeno sconveniente. Certo che quando entravamo in sala per servirli, eravamo sempre attesi da qualche colorita sorpresa». Intanto Pierdomenico e Valentina hanno dato un nuovo nome al locale di Issiglio, che d’ora innanzi si chiamerà “Matrice”. Non basterebbe mezza pagina di giornale per spiegare l’origine di questa nuova denominazione del bar-ristorante issigliese. Ma, a richiesta, sarà Valentina a darne esauriente spiegazione. Tra i progetti della coppia, il rilancio dell’attività di allevamento di trote nelle apposite vasche alimentate dalla acque del torrente Savenca e tuttora di proprietà della famiglia di Pierdomenico. «Era stata negli anni ’60 un’attività lanciata dal mio nonno materno. E sarebbe davvero un peccato non sfruttare le pregiate acque del vicino torrente dove noi ragazzini facevamo il bagno e con le quali addirittura ci dissetavo», ricorda Pierdomenico. Per il momento nel locale di Issiglio si potrà pranzare tutti i giorni tranne quello di chiusura, il martedì. La cena, invece, in queste prime settimane, verrà servita solo il venerdì e il sabato. giacomo grosso