VOGHERA. «Prima chiederemo l’accesso agli atti, e se sarà necessario faremo ricorso». Sono sul piede di guerra i genitori degli studenti della quinta liceo scientifico-sportivo dell’istituto paritario Santachiara di Voghera, classe in cui alla maturità sono stati bocciati cinque ragazzi su 12. Il 40% della sezione non ha superato l’esame di stato nonostante le medie discrete (tutte tra il 6 e il 7) registrate durante l’anno, e le famiglie vogliono vederci chiaro, per capire se davvero i ragazzi siano stati carenti o se la commissione (composta per metà da docenti esterni e per metà da docenti interni) sia stata troppo severa.
«Già di partenza non sono stati riconosciuti ai ragazzi i crediti per lo sport e il volontariato, facendoli partire da punteggi più bassi – dice un genitore – ma quello che fa specie è che alcuni alunni hanno preso 6 ventesimi nella prova di italiano o in quella di matematica, punteggio che equivale a un 3 nella scala da 1 a 10: numeri così bassi erano praticamente impossibili da recuperare con l’orale. E parliamo di studenti che durante l’anno hanno sempre più o meno raggiunto la sufficienza. Possibile che improvvisamente abbiano fatto un tale disastro? I dubbi che ci vengono sono due: o che appunto la commissione sia stata troppo severa o che durante l’anno non siano stati preparati a dovere».
Essendo una scuola privata, il Santachiara viene scelto principalmente dalle famiglie proprio per quei ragazzi che faticano ad adattarsi ai contesti scolastici più caotici, che hanno qualche difficoltà e che, quindi, vanno seguiti con particolare attenzione. «L’impressione, in questo caso, - aggiungono i genitori - è che tale attenzione sia mancata, con il risultato grave che, dopo la bocciatura, qualcuno di questi ragazzi sta valutando di abbandonare gli studi».
Dal canto suo, la dirigente scolastica Stefania Fecchio è solidale con le famiglie, ma di fronte alle loro proteste non può fare altro che allargare le braccia: «L’esame di maturità viene gestito a livello ministeriale, - spiega - c’è una commissione che ha pieni poteri e sul cui operato io non ho alcuna autorità né voce in capitolo. Quello che posso garantire è che tutto si è svolto regolarmente, ma le famiglie hanno certamente il diritto di accedere agli atti e di fare ricorso all’ufficio scolastico. In effetti non era mai successo di avere una così alta percentuale di esiti negativi, e ne siamo molto dispiaciuti». Serena Simula
