Fine cantiere mai. O almeno, questo è il timore dell’associazione veneziana Garanzia Civica a proposito dell’area delimitata da sette anni davanti alle Gallerie dell’Accademia. Il cui destino, però, è ignoto. Al punto che è perfino scomparso il cartellone in cui solitamente vengono specificati i dettagli dell’intervento da parte delle ditte costruttrici e dei responsabili del progetto.
Ieri, dopo le numerose segnalazioni degli ultimi mesi, l’associazione veneziana Garanzia Civica con il suo rappresentante Andrea Gusso ha inviato una mail di posta elettronica certificata ai consiglieri comunali e, per conoscenza, all’assessore alla viabilità Renato Boraso.
Nella segnalazione è contenuta nel dettaglio la tipologia di intervento e la sua cronistoria. Come ricostruito da Garanzia Civica, infatti, il 3 aprile 2017 sono iniziati i lavori per il restauro e adeguamento funzionale del primo piano del complesso museale delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, commissionato dal Ministero della cultura. La data di ultimazione lavori venne fissata al 7 aprile 2024.
Per tale intervento, dal 2017 le imprese Accademia srl e Radar srl hanno avuto la concessione per un’area di cantiere in Campo della Carità a pochi passi dall’approdo Actv dell’Accademia. L’area, ad oggi quasi sgombra, è delimitata da un perimetro di assi in legno ormai deturpato da scritte, manifesti adesivi e altre scritte. «Il 7 maggio», fa sapere Andrea Gusso, rappresentante di Garanzia Civica, «abbiamo segnalato la situazione, via pec, al Comando di Polizia Locale, indicando, in aggiunta, come sulla superficie lignea di delimitazione comparissero frasi e disegni indecorosi e comunque inappropriati per la città di Venezia.
Nella stessa lettera si segnalava analoga mancanza di affissione del cartello di cantiere per l’assito tra la Biennale e Sant’ Elena lungo Viale Giardini Pubblici. In questi ultimi giorni ne è stato individuato uno, peccato riporti la data di ultimazione lavori al 25 aprile 2024». Dopo le precedenti segnalazioni (andate a vuoto), il 10 giugno è stata contattata la segreteria del Comando di Polizia Locale che ha indirizzato il rappresentante dell’associazione al reparto Attività Produttive Edilizie che non avrebbe ancora «concluso l’approfondimento di indagine».
«Nel frattempo, la superficie è stata utilizzata per l’affissione abusiva di propaganda elettorale in patente violazione delle severe norme di legge vigenti. Sorprende la disparità», conclude Gusso, «tra la tempestiva solerzia con cui la Polizia Locale, (alla quale sono assegnate anche le competenze di Polizia Elettorale), interviene per la seppur minimale e momentanea occupazione di suolo pubblico da parte del cittadino e l’inerte lungaggine nei confronti di un ente istituzionale».