IVREA. Il gattile di Ivrea, lo scorso anno, ha fatto adottare quasi un gatto al giorno: 277, di cui 206 cuccioli. In tutto sono stati gestiti, quindi materialmente tolti dalla strada o momentaneamente curati, 386 gatti.
Dunque il 74% dei gatti adottati sono cuccioli, ma anche adottare un gatto adulto ha il suo fascino, soprattutto per chi cerca un felino dal carattere e dalla situazione di salute, già definite.
E ora, comincia una nuova sfida per il gattile: come ogni anno dalla primavera fino a ottobre arrivano le cucciolate.
Nonostante i volontari dell’associazione Eporedia animali onlus, cerchino di diffondere la cultura della sterilizzazione, Comuni – che hanno in capo il controllo del randagismo felino –, Asl e privati non sempre la recepiscono con responsabilità.
Mentre con il randagismo canino si è diffusa ormai una solida consapevolezza, con i gatti non è altrettanto facile far passare il messaggio, anche se le leggi ci sono.
«Quando si trova un gatto bisogna assolutamente chiamare il 112 - spiega Silvia Faggian, presidente di Eporedia animali onlus -, perché i randagi sono a carico dei comuni, singoli o associati, ma bisogna avvisare le forze dell’ordine. Il gattile non ha fondi propri e non può pagare tutto. Di giorno si può avvisare la polizia municipale, di notte o nel fine settimana il numero unico».
Oggi la maggior parte dei gatti adottabili, sono dalle balie. È possibile guardare sul sito una lista completa.
Solo dopo aver avvisato le forze dell’ordine o l’ufficio di polizia municipale, è possibile chiamare in gattile al 3483056087, numero dove si possono reperire, prima, anche delle informazioni.
«Attualmente ci sono tanti gatti - spiega ancora Faggian -, alcuni sono dalle balie e tutte le loro foto sono online. Di solito due cuccioli sono meglio di uno: danno meno problemi, giocano tra di loro, si stressano meno, si ammalano meno, si fanno compagnia. Per le sterilizzazioni, poi, possiamo consigliare noi i veterinari che costino meno».
Ma l’appello che Faggian tiene a fare è soprattutto quello a un maggior coinvolgimento delle istituzioni nella gestione del randagismo felino.
«I cittadini devono passare dalle istituzioni - prosegue Faggian -, i Comuni devono fare la loro parte e le persone devono aiutarci segnalando in Comune».
Purtroppo il gattile, non ha fondi propri, vive delle convenzioni fatte con alcuni Comuni, quelli più illuminati sul tema del randagismo felino, che pagano appunto le sterilizzazioni.
Altri Comuni canavesani, invece, non hanno una convenzione. Il gattile di Ivrea interviene di solito in una zona che va dalla bassa Valle d’Aosta al basso Canavese.
In alto Canavese c’è anche l’associazione Le Vibrisse che gestisce il gattile di Rivarolo.
Per donare al gattile di Ivrea è possibile fare un bonifico al conto corrente Intesa San Paolo all’Iban: IT18 Z030 6909 6061 0000 0132 864. Oppure si può destinare il cinque per mille al codice fiscale: 93032850013. —
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