Si sono battezzate goliardicamente “Le imbottite” e oggi il gruppo, oltre ad un’importante esperienza di studio e lavoro, può condividere anche una bella amicizia.
Sono le tappezzerie diplomate al corso per tecniche di imbottitura e tappezzeria organizzato dal Cluster Legno Arredo Casa ed Enaip Fvg, promosse a pieni voti in questa seconda, apprezzata edizione.
Dopo sei mesi di taglio, cucito e incollaggio di divani, poltrone e cuscini, le corsiste escono dalla Casa dell’immacolata di Udine – dove ha sede l’Innovation Platform del Cluster (una delle quattro dislocate sul territorio regionale, ognuna specializzata in un settore) – con in mano un mestiere, pronte a fare il loro ingresso nel mondo del lavoro.
Una professionalità, quella del tappezzerie, in via di estinzione e che, proprio per questo, risulta assai ambita da grandi e piccole aziende. Il percorso è stato attuato grazie alla Regione Fvg e alle aziende Calligaris, Moroso, Gervasoni, Frag, laCividina, Fornasarig, Tonon, Montbel, che hanno creduto e investito nella Platform udinese.
C’era chi, dedita a piccoli lavori di sartoria in casa, un po’ di manualità già ce l’aveva, chi si è completamente reiventata, chi faceva tutt’altro e, poi, ha mollato per iniziare una nuova entusiasmante avventura. Ognuna di queste sei donne – Aziza, Agnese, Sara, Sandra, Stefania, Paola –, età media 42 anni, ha un’incredibile storia da raccontare.
A Paola Pizzolato, 56 anni, cucire è sempre piaciuto, tant’è che nel periodo Covid aveva impiegato il tempo libero con cuscini e tendaggi. Ma il suo lavoro era in mensa, tra ospedali e case di riposo.
Fino allo scorso anno, quando attraversa un periodo difficile e si licenzia. Affronta alcune sfide per mettersi alla prova, come il Cammino di Santiago, poi le si accende la lampadina.
«Nulla accade per caso – ricorda –. Avevo visto sulla Rai un servizio su questa edizione, allora con entusiasmo, mi sono iscritta».
Da quel momento Paola ritrova il sorriso. Supportata da figlia e marito, si dedica anima e corpo al corso, nonostante la strada da percorrere ogni giorno e per circa sei mesi.
«Mi è piaciuto così tanto che vorrei che continuasse. Il tempo è volato. I docenti sono davvero molto bravi, hanno trasmesso passione preparandoci concretamente al mondo della tappezzeria».
Con le colleghe, man mano che acquisisce conoscenza e tecnica, Pizzolato sperimenta e riveste imbottiti anche mettendoci del suo.
«Ho ricreato poltroncine di amiche degli anni ’50, mettendole a nudo col fusto.
Un’altra amica, che ha un bar Fontanafredda, il mio paese, mi fa: “perché non mi fai anche un divano?” Ora lo tiene esposto in vetrina».
Tra presse, stoffe e colle, Paola inanella lavori che le danno sempre più soddisfazione, eseguiti con cura e senso estetico.
«Tutte abbiamo voglia si sperimentare, siamo in fondo delle piccole artiste. Ci siamo scambiate idee, spunti. E abbiamo imparato tanto a livello umano, condividendo e scambiando cibo e culture diverse soprattutto grazie ad Haziza, che del Marocco ci ha regalato tante chicche: è stata il nostro riferimento».
“Le imbottite” sono un gruppo così unito da essere certo di non perdersi di vista. «Ci sentiamo sempre, sono contenta di aver fatto questa bellissima esperienza. Ringrazio il Cluster perché ha fatto una grande cosa: ci ha insegnato un mestiere e, al contempo, ha permesso che si creassero nuove amicizie».
Agnese Lorusso, 46 anni, pugliese trapiantata a Udine per seguire il marito militare, già frequentava un corso di sartoria quando ha saputo dell’opportunità del Cluster.
Non restava che attendere la seconda edizione. «Ero curiosa dell’imbottito. Adoro la macchina da cucire: alla Moroso ho fatto un tirocinio prezioso, in un ambiente sereno. Avrei voluto che tutto durasse di più, il tempo è volato.
Mi piacerebbe proseguire con un livello avanzato».
Anche per lei “Le imbottite” sono ormai una realtà importante della sua vita. «Siamo riuscite subito a fare gruppo, come se conoscessimo da sempre. Ognuno aveva la sua specialità, ci siamo divise i settori.
So che solo una di noi verrà assunta, per il momento. Noi altre aspettiamo che si aprano prospettive. La famiglia mi appoggia, i figli sono cresciuti: ora finalmente ho tempo da dedicare alle mie passioni».
«Il Cluster, anche con questo esemplare corso, dimostra che i progetti sviluppati sono utili al sistema Legno Arredo regionale, con risultati tangibili anche dal punto di vista umano, il che non può che farci piacere – commenta il presidente Edi Snaidero –.
Un ringraziamento al Servizio Imprese della Regione, che crede fortemente a questa tipologia di iniziative, complimenti al team che si è dedicato con passione a quest’attività, e in bocca al lupo alle motivate partecipanti».