foto da Quotidiani locali
A due anni dalla scomparsa di Leonardo Del Vecchio, Luxottica ha voluto ricordare l’uomo e l’imprenditore scoprendo una imponente pietra dolomia alla memoria a lui dedicata. Lo ha fatto nella “sua” Agordo, in un luogo simbolo per l’azienda perché è il posto dove tutto è cominciato.
Nel punto dove è stata benedetta la pietra dolomia, infatti, Leonardo Del Vecchio fondava la sua azienda oltre 60 anni fa. Un luogo che rappresenta il centro di tutto, sia in termini geografici (perché posto all’interno del principale stabilimento del gruppo dove migliaia di persone passano ogni giorno per andare al lavoro nei reparti o in mensa) e sia simbolici perché rappresenta quella che è oggi EssilorLuxottica, un’azienda solida che non smette di valorizzare le sue radici.
Un nome, quello di Leonardo Del Vecchio, da ieri inciso nella roccia, la stessa delle montagne che ha amato in vita e considerato casa. Una presenza ora tangibile che rafforza il suo ricordo e i suoi insegnamenti, che rimarranno per sempre in questo luogo e ovunque. Davanti al presidente e amministratore delegato Francesco Milleri, a Luigi Francavilla e al management aziendale, don Cesare Larese De Pol, arcidiacono di Agordo, ha ricordato ancora una volta la personalità unica di Del Vecchio, un vero visionario che ha sempre dimostrato in modo tangibile il suo personale legame con il territorio bellunese.
«Proprio qui 63 anni fa il giovane Leonardo Del Vecchio fondava Luxottica», ha detto il religioso, «poco più avanti sorgeva un piccolo fabbricato, che siamo abituati a vedere nella foto storica un po’ squadrato, con il tetto a cupola e con 6 auto bianche parcheggiate. Ora quel piccolo fabbricato ha lasciato posto ad un plesso enorme e da quei pochi dipendenti iniziali ora, solo qui ad Agordo, si superano i 5000. Un’azienda che è leader mondiale e che non si ferma. Un’azienda che investe nella tecnologia, nell’innovazione, nei giovani, ma che ha bisogno anche dell’artigianalità e del saper fare. Leonardo Del Vecchio ha sempre riconosciuto nella popolazione di queste montagne la capacità di saper fare e di sapersi adattare, di aver lavorato sodo e in modo efficiente. Proprio in questo piazzale, durante i festeggiamenti del trentesimo anniversario della fondazione, nel 1991, ha voluto ribadirlo, riconoscente a questa valle e ai suoi abitanti. Proprio qui lui ha posato la prima pietra di una grande montagna. Qui Leonardo Del Vecchio ha voluto portare la sua famiglia, i suoi figli, proprio nel concetto di casa e bottega».
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«Sopra la dimora, e sotto, c’era un reparto di produzione», ha ricordato il sacerdote. «Chiedeva anche ai figli di dare una mano per quello che potevano. Ecco perché questo diventa il luogo simbolo dove la sua figura, non solo come uomo ma come grande lavoratore, grande visionario quale lui è stato, viene ricordata; ma non con tristezza ma con la gioia di chi lo ha conosciuto e anche di chi ne ha solo sentito parlare ma gode ora dei frutti del suo lavoro. In un passo del Vangelo Matteo dice: “perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia”. L’uomo saggio: Leonardo. La sua casa: non solo la sua abitazione ma la sua fabbrica, la sua azienda. La Roccia: la comunità, le persone, la valle. La roccia simboleggia le radici che non possono essere estirpate. Simboleggia quelle fondamenta senza le quali nessun edificio può rimanere eretto e resistere alle avversità».
«Cosa può scalfire una roccia? Nulla. Una goccia che cade costante per migliaia di anni può solo plasmarla, arrotondarla, scavarla. Ma lei rimane lì maestosa. Qui di fronte a noi abbiamo una roccia di Dolomia», ha detto ancora don Cesare, «che ha preso forma in modo naturale. Le nostre Dolomiti affascinano tutto il mondo quando i raggi del sole si rifrangono sulla roccia e danno vita a quel caratteristico colore rosato che le rende uniche. Questa roccia è unica. Leonardo Del Vecchio è unico. Leonardo era una persona semplice. Non amava apparire. Non voleva si parlasse di lui ma piuttosto della sua azienda. Eccolo Leonardo, simboleggiato proprio qui, tra la sua casa e la sua fabbrica tramite un elemento che è semplice, che si è formato in milioni di anni e che per altrettanti rimarrà qui. La sua presenza ora è tangibile e, semmai qualcuno ne avesse avuto dubbio, il suo ricordo e i suoi insegnamenti rimarranno impressi in questo luogo».