Jannik Sinner reduce dal bellissimo successo di Halle si lancia verso il terzo Grand Slam stagionale, l’unico su erba a Wimbledon. L’azzurro ha già la certezza di rimanere numero uno al mondo dopo l’appuntamento londinese ma vuole continuare a sognare. A sfidarlo ci sarà Carlos Alcaraz, reduce dalla brutta sconfitta al Queen’s, ma detentore del titolo. Della rivalità tra l’altoatesino e lo spagnolo ha parlato nel corso della puntata di TennisMania Dario Puppo. Andiamo a scoprire i passi salienti.
Si parte subito dal confronto: “La vittoria ad Halle di Sinner mi dà la sensazione che stia succedendo qualcosa di particolare, come se questa rivalità stesse per decollare. Si sono già affrontati nove volte, insieme hanno già vinto quattro Slam, ma non c’è stata ancora la grande finale tra i due. Tra di loro c’è stata solo la finale di Umago, vinta da Sinner, cinque semifinali consecutive, tre match a livello Slam. C’è abbastanza equilibrio. La grande forza di Alcaraz è stata quella di vincere le partite che contano di più”.
E ancora, a livello di statistiche: “Il dato più interessante è che non soltanto sono a 14 titoli vinti su 18 finali entrambi. Se si vanno a vedere le vittorie con i top-10 e top-20 sono identiche. È chiaramente una situazione casuale e non è che solo da questo bisogna fare il faccia a faccia. A differenza del passato però, partono più o meno allo stesso momento, nonostante i due anni di differenza. Si sono trovati spesso ad essere in parallelo”.
Un piccolo confronto con le stelle dell’ultimo ventennio: “Questa sfida è diversa dal triumvirato Nadal, Djokovic e Federer, anche se non stiamo facendo nessun paragone visto che loro sono quasi a fine carriera e i due sono all’inizio. Federer tra i Big Three è partito prima, sia Federer che Nadal vincono la prima finale Slam. Djokovic perde la prima, poi vince agli Australian Open nel 2008. Sinner e Alcaraz hanno vinto tutte le loro finali”.
Già sull’erba il primo grande scontro diretto? “Siamo vicini al momento perfetto, che, come accaduto con Nadal e Federer, potrebbero essere loro due a giocarsi le finali importanti. Al momento non è sicuro che accada a Wimbledon, dipende dalla presenza o assenza di Djokovic, ma sicuramente questa cosa accadrà spesso”.
Continuando a guardare le statistiche: “Sinner guardando i primi 300 match in carriera è il terzo per i giocatori in attività. Ha vinto 63 match tra i primi 100, 75 tra 101 e 200 e addirittura 85 tra 201 e 300. È dietro solamente Murray e Nadal. Sinner da dodici mesi non ha sbagliato praticamente un torneo, tralasciando Shanghai dove perde velocemente da Shelton”.
Ancora un confronto tra i due: “Sinner è un giocatore molto costante, probabilmente riuscirà a vincere in tutti i mesi dell’anno. Ha vinto per ora in dieci mesi su dodici. A differenza di Alcaraz che ha i suoi picchi che però sfrutta nel migliore dei modi. Lo spagnolo ha vinto in sei mesi su dodici”.
Fenomenale al servizio l’azzurro: “Un’altra cosa che mi ha incuriosito è vedere come Sinner riesca a tenere il servizio. La migliore percentuale della stagione è stata quella di Halle, al 97%. La media nel 2024 è 92%”.
Guardando a Wimbledon: “La superficie migliore per Sinner potrebbe essere l’erba, ovviamente dopo il cemento indoor. Sul cemento outdoor ci sono più rivali competitivi. Non so quanto allo US Open possa essere in grado di andare in finale. Come arriva a Wimbledon, ci arriva veramente bene. Aspettiamo il sorteggio, potrebbe essere la sua conquista pesante. La conquista degli Australian Open può dargli più libertà”.