GORIZIA. Happy hour sospesi alle piscine comunali. Sine die. Un annuncio accompagnato da una faccina triste su Facebook. A comunicare la decisione è la Gorizia Nuoto. «Vogliamo dare un segnale forte anche se a nostro discapito, non importa. Per noi, la tutela dei ragazzi viene sempre al primo posto». Ma il messaggio, letto così, può suonare un po’ criptico se non contestualizzato. Già perché, giovedì scorso, c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: un gruppetto di minori ha superato decisamente il limite.
C’è stata una scazzottata nell’area di parcheggio che ha coinvolto due minorenni stranieri arrivati da fuori (pare da Cervignano) che è stata solamente il culmine di una serie di intemperanze. Da qui la decisione di sospendere le serate del giovedì con il deejay. «Siamo delusi, scoraggiati, amareggiati e anche danneggiati dal comportamento di alcuni ragazzi e ragazze. Tutto ciò non ci rispecchia, noi siamo sport, squadra, star bene assieme e divertimento sano», lo sfogo che compare sui social. Martina Gratton, vicepresidente della Gorizia Nuoto, nemmeno vorrebbe intervenire, tanto è delusa. «Siamo una piscina, un ambiente sportivo in cui si coltiva il fair play. Questo è lo spirito che abbiamo sempre voluto diffondere con queste occasioni di festa e di musica. Ma gli ultimi accadimenti, pur non essendo successo nulla di gravissimo, non ci sono piaciuti. Ora, sospendiamo tutto perché si è perso lo spirito di questa festa. Vedremo il da farsi».
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Dopo la lite, è intervenuta anche una pattuglia della Polizia di Stato. Il fatto, sui social, è stato prontamente stigmatizzato da parecchi goriziani. Ecco una reazione: «Il problema - scrive una residente - non è la piscina, non è l’Happy hour, non sono i nostri giovani ma è stato un gruppo circoscritto di incivili, senza cultura, poco più che ventenni, e qualche minorenne, che pensano di poter fare quello che gli pare. Inciviltà, sbruffonaggine, prepotenza, ignoranza».
Il sindaco Rodolfo Ziberna non ha sottovalutato il segnale lanciato dalla Gorizia Nuoto. Era perfettamente informato dell’accaduto. «Sì, sono venuto a conoscenza di questo episodio e, ovviamente, mi sono preoccupato visto ciò che sta accadendo, in questo periodo, soprattutto a Udine. È vero che a Gorizia, fortunatamente, non siamo a questi livelli di allarme però, proprio per questo motivo, dobbiamo cercare di evitare che la situazione peggiori come sta accadendo in molte città dove le cosiddette baby gang stanno imperversando. Per questo motivo, ho inviato una lettera al prefetto e al questore e, per conoscenza, all’assessore regionale Pierpaolo Roberti per esprimere la preoccupazione per questo e altri episodi accaduti recentemente anche perché non è accettabile che condizionino le attività presenti in città».
Il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga Presidente) annuncia, a sua volta, la deposizione di un’interrogazione sulle misure di contrasto al fenomeno delle baby gang. «È prioritario accendere i riflettori della politica regionale su una questione che desta non poche preoccupazioni ai cittadini del Friuli Venezia Giulia ed è causa di episodi di cronaca critici, con ripercussioni anche gravi. Queste bande giovanili, spesso formate da individui che arrivano da fuori regione, hanno causato episodi gravi in diverse parti del territorio regionale, tra cui Cividale del Friuli, Udine, Trieste e Gorizia. Dunque - dichiara -, visto che il fenomeno delle baby gang era precedentemente estraneo alla nostra regione, servono una riflessione urgente e una risposta adeguata».
