Non è una fossa comune, non è nemmeno una tomba di famiglia. Quella che c’è al pianterreno di una delle strutture del cimitero di Santa Bona è una tomba “di gruppo”, che non riunisce amici o conoscenti, ma alcuni dei defunti che si sono scontrati con la realtà dei cimiteri comunali: non c’è più posto per le loro ceneri.
Nei cimiteri di Treviso lo spazio per le urne è finito. E non da oggi; da settimane, e tante.
A chi ha chiesto la cremazione del proprio caro non resta altro da fare altro se non portare a casa i resti, magari in attesa che la situazione cambi, o accettare di condividere un loculo “di fortuna”. Anzi: «provvisorio».
“Tumulazione provvisoria” è il titolo della lista di nomi affissa sulla pietra che chiude quello che sarebbe un loculo comune, e che oggi è usato invece per tamponare l’assenza di spazi accogliendo urne cinerarie diverse.
Sotto l’intestazione nomi e cognomi dei defunti, con data di nascita e di morte al fianco.
La lista è appesa con lo scotch, e con lo scotch sono attaccate le fotine di chi vi è sepolto, ognuna accaparrandosi un piccolo spazio sulla lastra di marmo, ognuna cercando di lasciare spazio alte altre, con una discrezione che è pari solo a quella dei familiari che vanno a far visita a chi è seppellito lì.
Se capita che i parenti arrivino insieme, non possono far altro che mettersi fianco a fianco per una preghiera o appoggiare dei fiori (a terra), o aspettare il loro turno, per un po’ di solitudine e raccoglimento. Normale?
Gli operatori delle pompe funebri trevigiane allargano le braccia. «Che possiamo farci? È una situazione spiacevole, sopratutto quando ci si trova nelle condizioni di dirlo alle famiglie».
E c’è – riferiscono – qualche familiare veramente sul piede di guerra.
Contarina, che ha la gestione cimiteriale, dal canto suo non può che constatare la situazione.
«Spiace ma ad oggi è tutto esaurito, per le ceneri non ci sono più spazi nei cimiteri cittadini» rispondono gentilmente gli operatori del servizio informazioni.
C’è disponibilità di loculi, e volendo anche di sepolture a terra, ma i prezzi vanno alle stelle (fino a 4000 euro), dettaglio che di questi tempi non è proprio facile da ignorare, e sta lasciando inutilizzati tantissimi spazi.
Sia nel cimitero Maggiore che a Santa Bona, Monigo o Canizzano. Gli ultimi ossari? Ormai tre anni fa, e sono andati esauriti.
La questione è nota anche al Comune che in extremis giovedì porterà in consiglio comunale una variazione al piano delle opere pubbliche che prevede, tra l’altro, l’inserimento di un cantiere da quasi 500 mila euro per la realizzazione di nuove cellette per le ceneri.
Quando verranno realizzate? Sulla delibera non c’è una data, ma è nero su bianco la “carenza di strutture” segnalata proprio da Contarina. Quindi si suppone – e spera – si spingerà sull’acceleratore.
Nel piano di cantieri che approderà ai Trecento ci sono anche 600 mila euro per la conclusione della messa in sicurezza strada S. Bona Vecchia (sospesa ancora nello scorso mandato); l’anticipazione di fondi per la realizzazione della palestra di arti marziali alla Salsa; 330 mila euro di lavori per il ripristino di alloggi comunali sfitti.
Più 1,2 milioni per la sistemazione delle strade cittadina, soldi che finanziano i cantieri che hanno preso il via ieri da via Delle Cave, e proseguiranno per arrivare anche al Put in piena estate.
