IVREA. «Mi si è aperto il cuore vedendo tutte quelle persone che si divertono in maniera sana, poi i duemila di sabato, con tanti accenti diversi che provengono da tutta Italia, sono stati la miglior risposta ai problemi che ci ha causato il maltempo».
Per il sindaco Matteo Chiantore è un «Buona la prima! » per Apolide a Ivrea, ma è consapevole che c’è tanta da migliorare. Anzitutto c’è l’assenza di un piano B in caso di maltempo per l’area del Parco Dora Baltea: il nubifragio che si è abbattuto su Ivrea venerdì pomeriggio è stato violento, ma la sera il tempo era bello. Proprio il vento ha creato i problemi maggiori, con la pioggia di traverso che ha bagnato la strumentazione dei musicisti. Tra loro c’è chi ha tentato di asciugare gli apparati elettronici con l’asciugacapelli, ma sono venuti a mancare i tempi tecnici per poterli utilizzare in sicurezza e per poter spostare due palchi, tra cui uno di grandi dimensioni, in un’altra ambientazione. Diversamente è andata per gli eventi, meno problematici dal punto di vista delle attrezzature, previsti nella giornata di domenica ai Giardini Giusiana che, in previsione di una leggera pioggia, sono stati preventivamente spostati allo Zac.
Proprio la location individuata ai Giardini Giusiana è da bocciare: il tendone da circo installato si chiudeva solo ai lati ma non sopra. Guardare il pur bravo scrittore italo-pakistano Saif ur Rehman Raja nella presentazione del suo “Hijra” organizzata da Oli in collaborazione con Mondadori Ivrea, è stata una sofferenza per il pubblico presente. Il caldo si è fatto sentire e alle 14.45 di una normale giornata di giugno, l’assenza di ombra è una barriera architettonica facilmente evitabile per persone anziane o debilitate. Nonostante questo, lo scrittore ha tenuto banco, spiattellando in faccia al maschio bianco etero tutti gli stereotipi con grande ironia. «Con me - ha detto durante la presentazione -, i fasci vanno in confusione. Non sanno se picchiarmi perché sono gay, perché la mia pelle è marrone, perché vesto da donna. A proposito, da quando ho messo i tacchi i maschi etero mi guardano diversamente. Prima c’era schifo nei loro ora occhi, ora c’è qualcosa di diverso (il tacco slancia sempre, ndr)».
Sono state poco chiare, poi, le indicazioni sul rimborso dei biglietti di venerdì. Ferma restando la soluzione di usare la domenica il biglietto, che poteva andare bene per chi non l’aveva già comprato, oppure l’invito a sostenere comunque il festival (per chi volesse farlo, certo), bisognava insistere molto per capire che alla fine il biglietto sarebbe stato rimborsato a chi si presentava in cassa. Ufficialmente, l’organizzazione ha scritto su Facebook che le modalità saranno rese note nei prossimi giorni. Anche a chi scriveva sul social, la risposta era la stessa. Chiedendo il rimborso all’Ufficio turismo Torino e provincia, solo con molta insistenza, siamo riusciti a ottenere la risposta: «Se fa la coda alla biglietteria glielo rimborsano». Coda non c’era (i biglietti di sabato erano finiti tutti in prevendita), alla fine il titolo è stato rimborsato in due minuti.
Dell’idea che bisogna migliorare molte cose sotto il profilo strutturale - per un festival finanziato con 50mila euro dal Comune -, il sindaco Matteo Chiantore è consapevole. Ma anche che la strada intrapresa per dare a Ivrea un evento rivolto specificamente ai più giovani, è giusta.
«Questo è un primo tentativo, ha un carattere sperimentale - spiega il primo cittadino -, ma visto il risultato di sabato io sono molto soddisfatto. Il potenziale c’è. Si tratta nei prossimi di investire nell’area e infrastrutturarla, anzitutto portare le utenze, un prefabbricato con bagni. Tutto ovviamente partirà da una progettazione, è nelle nostre intenzioni farlo». Anche perché nella stessa area si tiene la Festa di San Savino e l’intenzione è quella di trasformarla nel polo degli eventi eporediesi.