TRIESTE. Dalla danza della pioggia a quella del vento. O meglio, della Bora. Attendono le sue folate le centotrenta girandole color verde posizionate in piazza Unità per la nona edizione di “Boramata”, così da regalare il consueto spettacolo dei petali di carta in movimento. Ma soprattutto ne invocano l’arrivo bagnanti e pescatori, in modo da veder spazzata via la distesa di mucillagini formatasi nel golfo di Trieste.
Quest’ultimo aspetto è, va da sé, il più critico. Perché la presenza delle mucillagini – com’è ormai risaputo – blocca l’utilizzo delle reti e compromette il passaggio delle imbarcazioni nel mare. Il fenomeno è esteso a gran parte dell’Adriatico ed è visibile anche a Muggia, dove il porticciolo ha ormai da giorni assunto per intero una tinta giallognola. Una costante pure davanti alle Rive, mentre al largo il materiale organico si distribuisce a chiazze.
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L’allerta gialla prevista per il pomeriggio e la tarda serata di venerdì ha fatto ben sperare. Le prime gocce a Trieste sono cadute già al mattino – benché poco abbondanti – e senza dubbio hanno migliorato almeno un po’ la situazione. Il vento, però, non si è fatto sentire particolarmente, quantomeno fino a sera. E il problema è proprio questo: quanto più consistenti sono gli accumuli di mucillagine, tanto più forte è il vento necessario a diradarle.
Lo sguardo dei pescatori – ma anche dei bagnanti: non è certo agevole tuffarsi in acqua in queste condizioni – è allora indirizzato alle previsioni del fine settimana. Osmer dà per probabile una «brezza dal mare anche sostenuta sulla costa» nella giornata di sabato; ed ecco che domenica si legge finalmente della possibilità di «Bora moderata sulla costa», che dovrebbe diventare «sostenuta» il prossimo lunedì.
Una notizia che allieterà sicuramente anche gli organizzatori di “Boramata”, l’evento che – come da nome – è dedicato proprio al vento associato per antonomasia al territorio giuliano. Le girandole sono da ieri mattina schierate lungo piazza Unità, questa volta, come detto, verniciate di un insolito color verde: due tonalità diverse, per la precisione. Una scelta che simboleggia la novità dell’edizione 2024, cioè la collaborazione con il Comune di Tarvisio e l’accostamento tra mare e montagna.
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In mezzo alle centotrenta girandole troneggiano le due opere di Ennio Veluscek, modellate su legno di larice e votate alla memoria dello scrittore e alpinista Julius Kugy. La prima è una piccola panchina, sulla quale è riportata una citazione di Kugy («Nessuna preghiera e nessun credo rendono l’uomo più devoto quanto la solitudine d’un bosco che stormisce al vento»). Il tocco forte è però la seconda opera, in cui una carena si mescola al corpo di Eolo. «Ho voluto che risaltasse soprattutto il valore del legno», racconta Veluscek. Legno che, peraltro, Veluscek ha recuperato dal materiale di scarto, conferendogli così un’insperata rinascita artistica.
«Abbiamo voluto portare un pezzetto di montagna nella piazza più bella d’Italia», spiega la vicesindaca di Tarvisio Serena De Simone, che ha presentato l’iniziativa assieme alla sua omologa (e omonima) a Trieste, Serena Tonel. «Vorremmo solo che ci fosse un po’ più di bora», aggiungono.
Anche se il meteo non dovesse arridere a “Boramata”, il programma per il fine settimana propone numerose attività. A cominciare dal Giardino pubblico dove, alle 10 di oggi, si terranno dei giochi rivolti ai bambini; per arrivare agli incontri al caffè San Marco, dalle 17. Domani gran finale con lo spettacolo degli aquiloni alle 10 in piazza Unità, mentre le girandole verranno vendute a offerta libera e il ricavato devoluto al rifugio per animali dell’Astad.
