Il Comune ordina l’abbattimento dell’oratorio parrocchiale entro 90 giorni: la costruzione è abusiva. Ma è già sorto un comitato che ha avviato una petizione per salvarlo e che ha già superato le settecento firme in sola mezza giornata.
È quello che sta accadendo a Castello di Godego. Che l’oratorio fosse abusivo (seppur pienamente in regola sotto il profilo della sicurezza) lo si sapeva da quando è stato costruito, contemporaneamente alla trasformazione della vecchia chiesa in centro parrocchiale. Solo che ora si è passati alle vie di fatto.
«A seguito della presentazione del progetto per il cambio da basket (già realizzato ndr)», spiega il vicesindaco Enrico Barichello, «il tecnico comunale ha constatato l’assenza del titolo edificatorio dell’oratorio e si è trovato pertanto obbligato ad emettere, su sua iniziativa, un’ordinanza di demolizione. Di tutto questo è a conoscenza la parrocchia. Da parte nostra non c’è nessun intento di intervenire negativamente nella preziosa e meritevole attività svolta dalla parrocchia tra i nostri ragazzi e giovani. Né tanto meno può essere interpretata questa vicenda con la volontà dell’amministrazione di non dar corso alla variante urbanistica per consentire la realizzazione del nuovo oratorio, così da superare finalmente l’attuale precaria ed incongrua localizzazione».
«Da sempre siamo consapevoli della provvisorietà dell’edificio», spiega il parroco don Gerardo Giacometti dalle colonne del notiziario parrocchiale. «Da nove anni stiamo cercando di individuare una soluzione alternativa elaborando ben sette progetti, aprendo tavoli di confronto con la Soprintendenza e il Comune. L’approvazione da parte della Soprintendenza dell’ultimo progetto presentato (2022) non ha ancora trovato la necessaria convergenza di intenti da parte del Comune. Siamo consapevoli delle nostre responsabilità e della necessità di agire sempre nella legalità. Non possiamo però ignorare la presenza di bambini, ragazzi e giovani di questa comunità, per i quali l’oratorio è uno dei pochi spazi custoditi di socialità, di aggregazione e di libero accesso al gioco. La parrocchia è assistita da un legale e anche la Diocesi segue l’evoluzione in corso».
Alle parole è seguita anche la nascita del comitato “Salviamo l’oratorio”: «Vogliamo sollecitare l’avvio di un tavolo di intenti tra comune e parrocchia, e chiedere di procrastinare la demolizione: rimanere senza l’oratorio sarebbe un danno per tutti, in primis i nostri ragazzi». —