Elvio Cognolato, lo storico medico di medicina generale ed ex sindaco di Montegrotto, va in pensione. A 71 anni Cognolato dice basta.
«L’ho fatto però restando a lavorare un anno e tre mesi in più grazie ad Decreto Milleproroghe, che mi avrebbe consentito di operare per altri due anni dall’età pensionabile», racconta Cognolato. «Ho voluto attendere che arrivasse un sostituto, in questo caso la dottoressa Anna Businaro, che potrà quindi seguire i miei 1. 500 pazienti».
Cognolato, sindaco di Montegrotto fino al 2001, che ha svolto il suo lavoro in un ambulatorio ricavato all’interno della sua abitazione di via Catajo per 41 anni e mezzo, lascia in un momento di grande crisi per il settore medico.
«La penuria di medici si spiega molto facilmente: non c’è stata alcuna programmazione da parte di chi doveva farla», rileva. «Se penso a quando mi sono iscritto io a Medicina, eravamo in 2 mila al primo anno, ora sono 450. Il numero chiuso sta devastando la professione, senza contare poi tutto il percorso per la specialistica. Teniamo presente che per formare un medico ci vogliono alla fine 10-12 anni. Chi doveva indirizzare il futuro in campo medico pensava che noi durassimo in eterno e che potessimo lavorare a vita. Invece ora c’è un buco, che si fa fatica a colmare».
Un altro aspetto per Cognolato è come si è evoluta la medicina. «Ha preso piede moltissimo il servizio sanitario privato. Tanti medici stanno aprendo ambulatori privati e stanno lasciando dei vuoti nel pubblico. È un ambito dove possono guadagnare di più, gestirsi meglio le ferie e i giorni di riposo».
E poi le retribuzioni. «Si prende troppo poco, in relazione alle responsabilità e agli impegni. La media stipendio è di 2. 500-3.000 euro al mese, che fanno 70-80 mila euro lordi l’anno. Con queste cifre i medici preferiscono il settore privato».
Quella di Cognolato è stata una vita passata a contatto con i suoi pazienti. Disponibilità totale, un grande feeling. «Tutto questo evidentemente mi ha premiato, dato che qualche giorno fa, in chiusura della sagra di Turri, almeno 200 persone mi hanno organizzato una festa a sorpresa. A coordinare il tutto, a mia insaputa, c’era mia moglie Patrizia. Mi hanno messo anche addosso una fascia, c’erano dei palloncini e pura una grandissima torta. La cosa mi ha fatto molto felice». Ora la pensione. —
