Prende sempre più corpo l’ipotesi che sia stato colto da malore l’autista del furgone che il 3 giugno scorso, in viale della Repubblica, travolse e uccise Giulia Mauri, un’impiegata trevigiana di 37 anni.
Il giovane, 24 anni di origini messinesi, operaio della Site di San Vendemiano, è stato dimesso pochi giorni fa dall’ospedale, dove pare gli sia stata riscontrata una particolare sindrome che avvalorerebbe la sua versione dei fatti, resa dopo il grave incidente stradale.
L’operaio ha fin da subito detto di essersi accasciato sul volante, perdendo i sensi e di averli ripresi soltanto dopo che l’acqua del Botteniga, dov’era finito con il furgone, dopo aver travolto la ciclista, l’aveva riportato a galla. Ad avvallare la versione ci sarebbe anche un testimone che l’avrebbe visto accasciarsi sul volante.
Inoltre i test tossicologici, a cui è stato sottoposto, hanno dato esito negativo. L’autista si sarebbe detto, inoltre, tranquillo sull’esito della perizia sul suo cellulare: «Sono sicuro - ha detto al suo legale - non lo stavo maneggiando finché guidavo».
L’incidente era avvenuto poco dopo le 13, nei pressi dell’incrocio con via Pisa, all’altezza dell’autoscuola Gobbo. Il furgone (dotato di cestello elevatore) proveniva da Villorba e stava andando verso le Stiore.
A un certo punto il conducente aveva perso il controllo del mezzo e, dopo aver sbandato, era uscito di strada travolgendo la donna, che stava andando dai genitori dopo essere tornata nel posto di lavoro dove aveva dimenticato le chiavi della sua casa di San Pelajo. Nell’impatto, il mezzo aveva trascinato la ciclista all’interno delle acque del Botteniga.
Due uomini, testimoni dell’incidente, erano subito corsi in aiuto della donna che galleggiava esanime in acqua. L’avevano trascinata a riva e le avevano praticato il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dei soccorritori. Il 24enne che era alla guida del furgone era riuscito invece ad uscire autonomamente dal mezzo finito in acqua e raggiungere la strada. Poi era stato ricoverato al Ca’ Foncello di Treviso.
Le condizioni dell’impiegata trevigiana erano disperate quando i sanitari del 118 raggiunsero il luogo della tragedia. Ricoverata in condizioni disperate, Giulia Mauri è morta all’indomani. L’autopsia, effettuata dal medico legale Alberto Furlanetto, ha stabilito che a causare il decesso è stato il politrauma riportato nell’impatto con il furgone.
Le indagini dei vigili urbani, coordinate dalla procura, comunque proseguono. Ora si attende l’esito della perizia sul cellulare, un punto su cui l’autista si dice tranquillo.